Mbangula e Weah eroi quasi per caso

I due protagonisti che si sono presi la scena

Mbangula e Weah eroi quasi per caso
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Non erano certamente i più attesi. Né ieri e nemmeno a inizio stagione, quando la Juventus era convinta di poter effettuare il salto di qualità grazie a un mercato scintillante: poi però è il campo a parlare. E lì, dimenticando la pareggite, i bianconeri hanno ringraziato Samuel Mbangula e Timothy Weah.

Due che c'erano già l'anno scorso: il primo però ventuno anni compiuti tre giorni fa - non era stato preso in considerazione da Allegri, mentre il secondo era rimasto spesso a guardare sia per guai fisici che per scelta tecnica. Ecco: se la Juve, battendo il Milan, si è rilanciata in campionato per lo meno nella corsa al quarto posto, il merito va ai due esterni d'attacco dai quali non si aspettavano chissà quali fuochi d'artificio. Come non detto: Mbangula, da quando Yildiz è stato fatto traslocare sulla destra, ha preso possesso del lato mancino del campo e fin dal primo minuto ha abusato di Emerson Royal. Serpentine, finte, controfinte e cross pericolosi fino a portare i bianconeri in vantaggio: arrivato a Torino nell'agosto 2020 dall'Anderlecht, ha esordito in serie A alla prima giornata di quest'anno, andando subito in gol contro il Como. Avrebbe potuto essere un fuoco di paglia, invece è diventato pedina importante e il valore del suo cartellino si aggira già intorno ai 10 milioni. Meno di Weah, che ha dalla sua una carriera già definita e che ieri ha cominciato dalla panchina: il fastidio muscolare accusato da Yildiz gli ha però permesso di andare in campo e di lasciare il segno.

Contro quel Milan per il quale papà George ha giocato anni vincendo anche due scudetti, salvo poi ammettere di essere stato tifoso bianconero in gioventù: a Torino, contro i bianconeri, Big George aveva anche realizzato una doppietta il 9 maggio 1999. Ieri, Timothy ha invece chiuso la porta in faccia al Diavolo contribuendo in prima persona a rivitalizzare la Signora.

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