Napoli Zielinski dopo Allan. Forse è una coincidenza o forse no, di certo è che le condizioni ambientali per gli azzurri sono arrivate al limite della sopportabilità. Il centrocampista polacco ha subìto danni e furti all'auto della moglie Laura, in zona Varcaturo: i ladri hanno sottratto radio e navigator, sembrerebbe un semplice furto dal momento che la coppia aveva lasciato la macchina in un posto isolato per fare una passeggiata sulla spiaggia. È stato lo stesso calciatore ad avvertire i carabinieri e sporgere regolare denuncia.
L'episodio fa il paio con l'irruzione dei malviventi in casa di Allan la scorsa settimana: potrebbe trattarsi di una vendetta di una parte esagitata del tifo per l'ammutinamento avuto dalla squadra contro il club? In attesa delle multe che fioccheranno sul capo dei calciatori sollecitate dal presidente De Laurentiis, ci sarebbe una frangia di ultrà che avrebbe inscenato questi episodi per far pagare ai calciatori la colpa di aver rotto il giocattolo. Ipotesi che però gli stessi investigatori prendono con le molle: nel caso di Allan, ci sono episodi descritti dalla moglie e riportati nella denuncia, che alludono ad alcune ipotesi in contrasto tra di loro. E nel caso di Zielinski, invece, si fa notare come nella stessa zona di Varcaturo qualche mese fa pure Milik rimase vittima di una rapina mentre si trovava in auto.
Circostanze che nelle ultime ore tengono sulle spine mogli e compagne: le wags si sono compattate tra loro, il tam-tam è stato immediato all'indomani del caso Allan (la signora Thais, in dolce attesa, era in casa al momento dell'irruzione). Non si sentono più al sicuro nelle ore in cui i giocatori sono fuori per l'allenamento. E soprattutto in questi giorni, visto che tredici azzurri sono in ritiro con le rispettive nazionali: stanno meditando di allontanarsi dalla città in attesa che torni il sereno.
Resta indubbiamente la curiosa coincidenza dei due fattacci a distanza di pochi giorni: casualità o atto premeditato? Gli investigatori fanno notare che in tempi recentissimi episodi analoghi si sono registrati a Torino e Roma a danno di giocatori, categoria che spesso viene presa di mira da ladri e rapinatori. Intanto però è stato aperto un fascicolo d'inchiesta.
E Napoli non fa alcuna eccezione, Allan e Zielinski sono soltanto gli ultimi di un triste elenco: Zalayeta venne narcotizzato nel sonno e derubato, ad Hamsik rubarono auto e orologio (poi fatti ritrovare), a Cavani e Zuniga svaligiarono l'appartamento, a Insigne bloccato nel traffico portarono via contanti e un bracciale (e prima di scappare un malvivente gli chiese di dedicargli un gol), non furono risparmiati nemmeno Lavezzi e Behrami.
Il quadro descritto dalla Direzione antimafia, che raccolse le dichiarazioni di un pentito, fu inquietante: rapine e furti erano un modo per punire i calciatori che disertavano le manifestazioni organizzate da ultrà. Questa volta quale sarebbe il movente?
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