
Dopo avere rischiato contro l'Udinese e pagato pegno al Parma, l'Inter sfata il vecchio detto del non c'è 2 senza 3 e domina il Cagliari, gestendo senza troppi affanni anche quella manciata di minuti in avvio della ripresa, quando Piccoli aveva improvvisamente dimezzato il solito 2-0 dell'intervallo. Merito di Bisseck, che vola altissimo per il 3-1 finale che vale il provvisorio +6 sul Napoli. Missione compiuta, pensando al Bayern e, perché no, anche oltre, anche al Milan, dal primo all'ultimo minuto, formazione di partenza, sostituzioni e palleggio finale compresi.
Così Inzaghi parte con 6 giocatori diversi rispetto a Monaco, lasciando a riposo anche Bastoni e arretrando di una linea Augusto, bravo quando spinge un po' meno quando difende (colpevole sul 2-1), ma si sapeva. Così Dimarco e Lautaro non la giocano tutta, così Arnautovic esce forse per un colpo, ma soprattutto perché dopo quasi due anni sta cominciando a rendere per quelle che erano le speranze dell'Inter quando l'ha acquistato dal Bologna. Suo il gol di apertura, il settimo in stagione, il quinto nelle ultime 8 partite, più l'assist bellissimo per il raddoppio di Lautaro. La ThuLa ha finalmente una ruota di scorta e nell'affollato finale può essere assai utile alle rotazioni di Inzaghi (Correa, entrato al suo posto, come sempre non pervenuto), dalle quali rischia di uscire per un po' Zalewski, alla prima da titolare, che avrebbe dovuto giocare l'intera partita e che invece esce poco oltre l'ora per un infortunio, il secondo in 3 mesi di Inter.
Non sono le maglie special edition griffate Valentino Rossi a favorire la sgasata iniziale, ma la solita voglia di chiuderla subito, la differenza è che stavolta l'Inter riesce a mantenere il piano della sfida inclinato a suo favore fino alla fine. Sbaglia Lautaro dopo 8 minuti, non Arnautovic dopo 13. Errore grave di Piccoli, solo davanti a Sommer, ma è bravo e lesto ad arrivarci. Prodezza di Lautaro, nel tu per tu con Caprile. Per Lautaro è il 13esimo gol del 2025, il 20esimo della stagione, il 115esimo in Serie A (a 1 dal mito Mazzola) e il 149esimo in assoluto nell'Inter, quinto bomber della storia nerazzurra, e ovviamente non è finita.
L'uno-due schianta le speranze del Cagliari (che certo sperava di celebrare meglio il 55esimo anniversario dello scudetto) schierato da Nicola non a specchio
sull'Inter e soprattutto senza il giusto coraggio. «Mercoledì non faremo calcoli, non dobbiamo gestire nulla, ma solo giocare una grande partita contro una delle squadre più forti del mondo», la linea già dettata da Inzaghi.
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