I sei giorni di Milano e il gioco delle panchine

Ha ragione Bobo Vieri, vilipeso sul web dai tifosi laziali per aver festeggiato, con una delle sue splendide bimbe in braccio, il successo dell'Inter sulla pigra Lazio di Sarri

I sei giorni di Milano e il gioco delle panchine

Ha ragione Bobo Vieri, vilipeso sul web dai tifosi laziali per aver festeggiato, con una delle sue splendide bimbe in braccio, il successo dell'Inter sulla pigra Lazio di Sarri. Ha ragione nell'esporre il suo ragionamento che recita più o meno così: «Chi può permettersi di cambiare Dzeko e Correa con Lukaku e Lautaro Martinenz aggiungendo Calhanoglu e qualche altro dalla panchina?». La risposta al quesito retorico è naturalmente scontata: nessuno! L'analisi non fa una piega a pochi giorni dalla prossima doppia sfida di semifinale Champions perché nell'occasione Simone Inzaghi sta ritrovando oltre alla vena magica di Lautaro anche una condizione fisica collettiva eccellente. Per questo motivo i 3 cambi (De Vrij, Calhanoglu e Dzeko) decisi per Verona non fanno altro che confermare lo stato di grazia dei neroazzurri impegnati nell'inseguimento a uno dei quattro posti Champions. Stefano Pioli, a cui viene addirittura attribuito il ruolo di imbucato nella semifinale europea, non gode dello stesso riconoscimento e probabilmente il suo Milan è uscito dallo spareggio con la Roma di Mourinho con qualche incertezza in più rispetto ai rivali interisti. Spiegazione numero due: con la Cremonese saranno riproposti alcuni esponenti del mercato estivo (Vranckx, Origi e CDK) che fin qui non hanno mai incantato. E nel caso specifico, proprio a Cremona all'andata, il Milan delle seconde linee denunciò i limiti che via via son diventati sempre più allarmanti. È vero: sul piano finanziario le condizioni di Milano calcistica sono rovesciate: all'Inter il rosso in bilancio della suning.com (2 miliardi) offrono preoccupazioni fondate, al Milan sulle previsioni per il documento contabile del 30 giugno spunta un primo numero attivo grazie agli incassi Champions.

Ma si sa: la semifinale è fatta apposta per capovolgere cifre e sensazioni e i pronostici orientati tutti dalla stessa parte (neroazzurra).

Ps: Auguri di cuore per il traguardo degli 88 anni a Luis Suarez segnalato ieri come il 10 sopraffino che incantò San Siro. Di sicuro incantò anche molte altre platee europee e mondiali.

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