Giocatori dell'Inter svegliati di notte per colpa di una lattina

Alla vigilia di Borussia Mönchengladbach-Inter un gruppo di ultras tedeschi si è presentato davanti all'albvergo dei nerazzurri per rinfacciare un episodio del 1971. Quella volta che Boninsegna fu colpito da una lattina e la partita fu ripetuta

Giocatori dell'Inter svegliati di notte per colpa di una lattina

L'Inter torna a casa con un gran sorriso dopo la bella vittoria a Mönchengladbach sul campo del Borussia. Un 3-2 che non regala la qualificazione agli ottavi di Champions ma lascia ancora aperta la speranza per gli uomini di Conte (tutto dipenderà dai risultati dell'ultima giornata). Verso le 4 di notte della vigilia della partita davanti all'hotel dove alloggiava la squadra italiana gli ultras tedeschi hanno messo in scena una movimentata rievocazione storica, con tanto di petardi, fuochi d'artificio e lancio di lattine. Ed hanno esibito uno striscione, mezzo in italiano e mezzo in inglese: "Ricordati Inter: things go better with Coke" (le cose vanno meglio con una Coca Cola). Con chi ce l'avevano i tifosi tedeschi? A cosa si riferivano?

Bisogna risalire indietro con la memoria (per chi c'era) a 49 anni fa, il 20 ottobre 1971. A Mönchengladbach si affrontano Inter e Borussia. In campo finisce di tutto e, quando siamo sull'1-1, una lattina colpisce Boninsegna, costretto a lasciare il campo tra mille polemiche. La partita va avanti ma i nerazzurri ormai non sono più in campo, con la testa: finisce 7-1 per i tedeschi. L'Inter FC presentò un reclamo ufficiale all'Uefa e la partita fu ripetuta. Alla fine furono i nerazzurri ad andare avanti in Coppa.

Non c'era il Var a quei tempi e nemmeno la prova televisiva. Contava solo ciò che scriveva l'arbitro sul referto e le eventuali versioni dei testimoni. I tedeschi giurarono che la lattina che raggiunse Boninsegna fosse vuota e che il giocatore, quindi, fece solo una sceneggiata. L'arbitro raccontò di non aver visto e aggiunse che gli italiani insistettero molto per la sospensione della partita. L'attaccante italiano negò sempre di aver fatto una sceneggiata ma le polemiche, dopo quasi 50 anni, sono ancora vive.

Il racconto di un cronista dell'epoca

"Da Mönchengladbach, quella volta tornai col soprabito macchiato di Coca-Cola. La lattina più famosa del calcio europeo, infatti volò verso la nuca di Bobo Boninsegna passando esattamente sulla mia testa, e su quelle di Oddone Nordio, del Carlino, ambedue inviati al seguito dell'Inter in Coppa Campioni. Gli spruzzi di un liquido scuro (dapprima si pensò fosse birra nera) mi sembra di vederli ancora luccicare nella luce dei fari. E ricordo, come fosse ieri, l'impatto, durissimo, con la testa di Boninsegna. Che crollò a terra, tramortito. E vidi, altrettanto distintamente, Sandro Mazzola chinarsi, raccogliere qualcosa, consegnarlo all'arbitro, il disorientato olandese Porpman [sic].

Mi voltai di scatto: un giovane, biondo e atticciato, cercava di sgattaiolare dal suo posto di tribuna, ma fu subito afferrato da un paio di poliziotti che lo trascinarono via senza complimenti. Avevo un impermeabile chiaro: le macchie di Coca-Cola lasciarono un tenue alone anche dopo le fatiche del lavasecco, al ritorno in Italia" (Alfeo Biagi).

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