La Federazione Internazionale di atletica (Iaaf) non fa sconti alla Russia di Vladimir Putin. Gli atleti russi sono, infatti, stati esclusi alle Olimpiadi di Rio. Non è stata revocata la sospensione imposta a novembre alla federatletica russa per lo scandalo doping. Ora, però, la due volte campionessa olimpica nel salto con l'asta, Yelena Isinbayeva, intende dimostrare in tribunale che la sospensione della Federatletica russa dalle competizioni internazionali decisa dalla Iaaf, è una violazione dei diritti umani.
A Mosca la decisione della Iaaf di non revocare la squalifica nei confronti della Russia, sospesa nel novembre scorso con l'accusa di doping "di Stato", era attesa dai vertici del Cremlino. Eppure il colpo è stato duro. Il ministro dello Sport russo, Vitaly Mutko, ha già fatto sapere che Mosca "reagirà sicuramente a tale decisione". Prima che la Federazione Internazionale di atletica decidesse di escludere gli atleti russi dai Giochi di Rio, Putin aveva ribadito l'estraneità del governo di Mosca dallo scandalo. "A livello di Stato - aveva messo in chiaro il capo del Cremlino - noi abbiamo lottato e continueremo a lottare contro il doping nello sport".
La Iaaf, che si è riunita a Vienna insieme a una task force per esaminare il dossier, ha voluto comunque affondare il colpo. A questo punto l'ultima parola spetta al Cio, che si riunirà la prossima settimana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.