Zlatan Ibrahimovic è stato uno dei mattatori della 71esima edizione del Festival di Sanremo e il suo monologo nella serata finale ha avuto diversi consensi:"Tutti mi conoscevano prima di questo Festival. Perché sono venuto qui? Mi piacciono le sfide e l'adrenalina. Mi piace crescere. Se non sfidi te stesso non puoi crescere. E quando fai una sfida è come scendere in campo. Puoi vincere o perdere", questa la prima parte del saluto dell'attaccante del Milan.
"Se sbaglia Zlatan puoi sbagliare anche tu. Conta fare ogni giorno la differenza. Impegno, dedizione, costanza. Ognuno nel suo piccolo può essere Zlatan. Voi tutti siete Zlatan e io sono tutti voi. È il vostro Festival. Il Festival dell'Italia intera. Grazie Italia, sei la mia seconda casa", la conclusione del pensiero di Ibrahimovic che ha dimostrato, seppur un po' impacciato all'inizio, di essere pienamente a suo agio anche davanti alle telecamere e non solo sul terreno di gioco.
Ibra cancella la Juventus
Ibrahimovic in una parte del suo monologo ha poi parlato del suo ricco palmares fatto di tanti scudetti in Italia e all'estero. Lo svedese ha però cancellato i due vinti sul campo con la Juventus e poi revocati dalla giustizia sportiva nell'ambito del processo di Calcipoli: "Ho giocato 945 partite e ne ho vinte tante, non tutte. 11 scudetti ho vinto (2 in Olanda, 4 in Italia (3 all'Inter, 1 al Milan), 1 in Spagna e 4 in Francia,), ne ho perso qualcuno. Ho vinto tante coppe, ne ho persa qualcuna".
"Sono Zlatan senza aver vinto tutte le partite. Lo sono se vinco o se perdo. Ho fatto più di 500 gol, ma ne ho sbagliato qualcuno. Pochi. Qualche rigore è andato male, ma il fallimento non è il contrario del successo. Il fallimento è una parte del successo. Fare niente è il più grande sbaglio che puoi fare", la chiosa finale dell'ex attaccante di Psg, Inter, Barcellona, Ajax, Manchester United e Los Angeles Galaxy.
Ibrahimovic ha dunque cancellato dalla sua memoria e tolto dalla sua bacheca i due titoli vinti con la Juventus nel 2004-2005 (revocato) e quello del 2005-2006 (assegnato a tavolino all'Inter).
Ufficialmente, infatti, gli scudetti bianconeri sono 36 ma tanti tifosi della Juventus e la società stessa ne contano 38 inserendo appunto i due cancellati da Calciopoli e che hanno avvelenato il calcio italiano in questi ultimi 15 anni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.