Zlatan Ibrahimovic, a sorpresa, si schiera con Novak Djokovic. "Vaccinarsi per ragioni di salute non è la stessa cosa che farlo per disputare un torneo di tennis. Ognuno deve poter avere la sua opinione". Sono le parole del fuoriclasse svedese in un'intervista sul domenicale francese Le Journal du Dimanche.
L’attaccante del Milan è stato intervistato in occasione dell’uscita, mercoledì, di Adrenalina, l’autobiografia scritta insieme alla firma della Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando. Dopo aver evocato gli anni al Psg, incoraggiando Mbappé a trasferirsi a Madrid, e dopo essersi complimentato anche con Josh Cavallo, il calciatore australiano che ha reso pubblica la sua omosessualità, Ibrahimovic affronta il caso Djokovic, che nelle ultime settimane ha monopolizzato l'attenzione di tutta l'opinione pubblica.
I due si conoscono da una vita e sono amici per la pelle."È come me una testa balcanica..." aveva detto l'attaccante Zlatan di Nole dopo aver ricevuto gli auguri per il suo 40° compleanno lo scorso ottobre. Poi un mese dopo era corso alle Atp Finals di Torino per sostenere l'amico nel torneo, che chiude la stagione tennistica. In comune hanno non solo l'amore per il Milan e lo stesso modo viscerale di vivere la competizione sportiva ma evidentemente anche altro.
Proprio così dopo l'esclusione di Djokovic dagli Australian Open, a seguito di un lungo braccio di ferro con il governo australiano, Ibra prende le difese del serbo nel momento più difficile della sua carriera. E lo fa a modo suo, con una domanda a chi lo intervista: "Lei perché si è vaccinato?". La risposta è chiara: "Per proteggermi e proteggere gli altri".
Da qui lo svedese approfondisce l’argomento: "Vaccinarsi per ragioni di salute non è lo stesso che per partecipare a un torneo di tennis. Chi si vaccina lo fa perché ci crede e pensa sia efficace contro la malattia. Ma ognuno ha la sua opinione. La gente non dovrebbe essere costretta a vaccinarsi solo per andare al lavoro. Io mi sono vaccinato perché penso sia il modo migliore per proteggermi, non per giocare a calcio. Si tratta di due situazioni differenti".
Nessuno dovrebbe essere costretto a
vaccinarsi anche se vaccinarsi è il miglior modo per proteggersi. Questo il senso del ragionamento di Ibrahimovic, ancora una volta vicino all'amico Djokovic, nonostante stavolta i due abbiano compiuto scelte differenti.Segui già la nuova pagina Sport de ilGiornale.it?
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.