Ogni volta che la Lazio si rialza, puntualmente subisce un crollo. E quello europeo in casa di un famelico Feyenoord fa male soprattutto per il modo in cui è arrivato. Il cammino nel girone non è ancora compromesso, anche se ora gli olandesi hanno sorpassato i laziali in classifica.
Altro che faccia tosta e personalità richieste da Sarri alla vigilia, la squadra biancoceleste è stata in balia dei padroni di casa, quasi non fosse scesa mentalmente in campo, tra errori tecnici e di concetto. La truppa di Slot, un mix di giocatori di vari paesi e formazione ben organizzata, ha approfittato di un avversario che ha faticato a uscire dal torpore: la difesa laziale ha traballato spesso (il debuttante in Champions Casale il più in difficoltà); l'altro «neofita» Rovella scelto da Sarri in regia è rimasto bloccato in un fazzoletto di campo, cercando sempre il passaggio al compagno più vicino; davanti Immobile non ha avuto palloni giocabili e ha fatto pure irritare il tecnico quando a inizio ripresa ha perso un pallone che avvia un micidiale contropiede olandese. Quando ha accelerato, il Feyenoord è sembrato non far nessuna fatica ad arrivare in area, con Sarri continuamente a scuotere la testa per una prova dei suoi molto deludente.
Non è mancato il timbro, anzi due, del giovane talento messicano Gimenez (già 13 gol in 9 giornate nell'Eredivisie olandese, ma anche 5 in 3 gare con la Lazio, e fermato dalla squalifica nei primi due turni di Champions): tre tentativi nel primo tempo, con la sua prima conclusione vincente deviata da Hysaj annullata dal Var, e la seconda premiata dal gol dopo aver difeso bene il pallone spalle alla porta; due nella ripresa con il centro di sinistro da posizione ravvicinata. Prima era arrivato il 2-0 siglato da Zerrouki che aveva già legittimato il dominio del Feyenoord.
Sarri ha provato subito con qualche cambio (fuori l'Hysaj in affanno e il già citato opaco Rovella, ma anche lo spento Immobile) ma Lazzari, Guendouzi e Castellanos non hanno garantito la svolta. La punta argentina è stato l'unico a sbattersi, fallendo una ghiotta occasione sotto porta. Poi solo fiammate senza dare continuità ai propri attacchi, con una Lazio imbrigliata dalla matassa del Feyenoord.
Fino al regalo di Lopez che ha affossato in area proprio Castellanos: rigore trasformato da Pedro servito solo ad addolcire la sconfitta - con lo spagnolo che è diventato il terzo giocatore over 36 (dopo Cristiano Ronaldo e Giroud) a segnare due gol di fila in Champions. Luis Alberto ha sfiorato la seconda rete sui titoli di coda, il 7 novembre ritorno all'Olimpico.
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