Colpo di scena Juve: pm pronti a chiamare Ronaldo

L'inchiesta "Prisma" va avanti ma al momento la famosa carta su Cristiano Ronaldo mancherebbe all'appello. Gli inquirenti stanno pensando di interrogare il portoghese o i suoi legali

Colpo di scena Juve: pm pronti a chiamare Ronaldo

L'inchiesta "Prima" che coinvolge i vertici della Juventus, indagati per emissione di false fatture e false comunicazioni di società quotate in Borsa, sta andando avanti su due binari paralleli e uno riguarda la giustizia sportiva. Ora gli inquirenti si starebbero concentrando sulla scrittura privata di Cristiano Ronaldo che pare però essere introvabile. Si era venuti a conoscenza di quella famosa carta durante un'intercettazione tra Federico Cherubini, attuale ds bianconero, e Cesare Gabasio, avvocato del club di Corso Galileo Ferraris.

Ora il documento appare introvabile con i pubblici ministeri che starebbero pensando di interrogare Cristiano Ronaldo o i suoi legali. "Retribuzioni arretrate del calciatore", è su questo dato che i pm stanno lavorando per capire come questa cosa sia statap poi messa a bilancio e non se riguardi un accordo sugli stipendi posticipati durante la pandemia o una sorta di buonuscita per facilitarne poi il suo passaggio al Manchester United negli ultimi giorni di mercato.

Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport e dal Corriere della Sera, sembra difficile ipotizzare che CR7 possa presentarsi a Torino per un'udienza in merito a questo spinoso argomento. Più facile prendere contatti con la Gestitute, società che gestisce il fuoriclasse lusitano, e il suo potente procuratore Jorge Mendes.

I bilanci della Juventus, triennio 2018-2021 sono ora al vaglio degli inquirenti con la procura di Torino che starebbe pensando di affidare la revisione dei conti a Enrico Stasi, commercialista che già nel 2006 fu scelto dal procuratore aggiunto del pool Economia Bruno Tinti per analizzare i bilanci del club di Corso Galileo Ferraris nell'ambito delle indagini per falso in bilancio.

All'epoca furono indagati anche l'ex direttore generale Luciano Moggi e il dirigente Antonio Giraudo.

Di sicuro non sarà un lavoro semplice e la partita si risolverà sicuramente a ridosso della primavera anche perché il nodo della questione non è tanto sul valore reale attribuito ai calciatori coinvolti nel giro delle plusvalenze ma quanto poi hanno pesato nella contabilizzazione e della corretta comunicazione per esigenze borsistiche.

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