Inter col mal di big, ma la strada è in discesa

Persi quasi tutti i punti con le grandi, ma da qui alla fine restano Juve e Roma

Inter col mal di big, ma la strada è in discesa

È più grande la soddisfazione di aver evitato il sorpasso del Napoli che non la delusione per aver subìto quello del Milan. Altra cosa sarebbe stata per l'Inter perdere per la seconda volta di fila, 7 giorni dopo il derby e alla viglia del Liverpool, impegno cui da ieri e per 3 giorni è libero di concentrarsi l'intero gruppo nerazzurro. Napoli era crocevia importante sulla rotta dello scudetto. Rientrare in partita dopo esserne stato sbattuto fuori prima da un rigore e poi soprattutto dalla forza dell'avversario, è stato segnale importante, di cui la concorrenza farà bene a tenere conto.

Perché è vero che in un mese l'Inter ha (quasi) polverizzato il vantaggio che sembrava già consegnargli la seconda stella, ma è altrettanto vero che i passi falsi nerazzurri, interi e mezzi, giocando più o meno bene, sono arrivati solo e sempre contro squadre di primo piano: i 2 pareggi in trasferta con l'Atalanta, la sconfitta nel derby. E contro questo tipo di avversari, all'Inter restano da giocare solo le partite con Juventus e Roma, peraltro in stagione battute complessivamente 3 volte su 4 (più il pareggio di San Siro con i bianconeri).

Insomma, il calendario asimmetrico ha riservato all'Inter in questo scorcio di stagione, la parte più complicata del girone, poi arriveranno anche gl'impegni semplici, con le squadre contro cui finora i nerazzurri hanno quasi sempre vinto (13 vittorie in 14 partite, con l'eccezione del pareggio in casa della Sampdoria).

Piace ricordare come nel girone di ritorno, la Lazio di Inzaghi abbia in passato avuto dei cali, ma spesso si tratta di un ricordo confuso. La vera frenata è del giugno 2020 (dopo le 5 vittorie consecutive che prima del lockdown avevano portato i biancocelesti a 1 punto dalla Juventus) nel campionato più anomalo nella storia del calcio e che perciò non dovrebbe nemmeno fare statistica. Già solo l'anno scorso, la Lazio fece 34 punti all'andata come al ritorno, confermandosi in entrambi i casi al sesto posto. Non è quindi nello staff tecnico che va cercato il punto debole dell'Inter. Semmai i numeri dicono che è la concorrenza a viaggiare più forte che in passato, mentre i nerazzurri hanno oggi 5 punti in meno della scorsa stagione, ma con la partita di Bologna ancora da giocare (fino a metà marzo non se ne parla).

A secco anche a Napoli (1 solo centro e su rigore nelle ultime 9 partite, zero gol in campionato dal 17 dicembre) mercoledì Lautaro Martinez dovrebbe lasciare il posto allo scalpitante Sanchez, al fianco dell'intoccabile Dzeko.

Il Toro sembra patire i rientri dall'Argentina, ma forse c'è dell'altro e magari fatti i conti, è lui l'unico interista ad avere nostalgia di Lukaku. Contro i Reds, ci sarà Vidal per lo squalificato Barella, mentre resta aperta la chance per il recupero di Bastoni.

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