Inter e Milan si sono già espresse sulla questione stadio: ne vogliono uno di nuova costruzione e non vogliono ristrutturare San Siro. La strada per la realizzazione del nuovo impianto non sarà affatto semplice ma oggi i due club hanno incassato il primo sì politico da parte del Comune di Milano. Il Consiglio comunale, infatti, ha approvato il documento con le linee guida che dovranno essere seguite da Inter e Milan in caso di sì: i voti favorevoli sono stati ventisette, undici i contrari e sette gli astenuti, tra cui anche Milly Moratti, moglie dell'ex Presidente nerazzurro Massimo.
Il Comune ha posto alcuni paletti tra cui quello più importante che prevede il mantenimento dello stadio Meazza che i due club avrebbero voluto abbattere per costruire al suo posto la zona commerciale e di intrattenimento. Per incassare un sì definitivo da parte del Comune che fa capo al sindaco Giuseppe Sala, Inter e Milan dovranno dunque rivedere in parte il masterplan. Il piano B si chiama Sesto San Giovanni qualora le parti non riescano a trovare un'intesa che soddisfi tutti, ma attualmente questa ipotesi sembra marginale.
Palazzo Marino ha tutte le intenzioni di prendere in mano la situazione e ha posto 16 condizioni per la realizzazione del nuovo impianto. Dall'apertura di una nuova fase di confronto tra le parti in causa per superare alcune criticità emerse dal progetto, fino ad arrivare all'incremento dell'area verde, alla riduzione delle cubature, al rafforzamento della vocazione sportiva dell'intera area e alla minimiazzzione dell'impatto ambientale.
Il Meazza dovrà essere ancora una volta centrale e l'abbattimento è ad oggi da escludere. Nel documento del Comune infatti si evince come l'ipotesi di abbattimento di San Siro si ritenga superata e che debba pertanto essere prevista una proposta specifica in merito alla rifunzionalizzazione del manufatto esistente. Il Meazza dovrà diventare una nuova cittadella dello sport che annoveri attività come il calcio femminile, i settori giovanili, i concerti, gli spettacoli culturali con il Comune che vuole anche diminuire la durata della concessione comunale, oggi ferma a 99 anni.
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha risposto in maniera sibillina a Inter e Milan a margine della giunta comunale: "Credo che tutti si debbano tenere un piano B nella vita, quindi non sono parole che mi turbano.
Noi dobbiamo continuare sul nostro percorso e mi auguro che si arrivi a una conclusione positiva. Però così com’è oggi il progetto, non ci si può arrivare. Se si trova una formula diversa con buonsenso, ci si potrebbe anche arrivare".
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