L'Inter di Antonio Conte ha vinto per 1-0 contro il Cagliari di Leonardo Semplici e ha messo in fila l'undicesimo successo consecutivo rispedendo a meno 11 i cugini del Milan di Stefano Pioli e meno 12 la Juventus di Andrea Pirlo. I nerazzurri hanno messo un altro mattoncino sullo scudetto e ora a otto giornate dalla fine e con 24 punti da dover assegnare ai ragazzi di Conte bastano 13 punti per avere la matematica e senza dover guardare agli avversari.
Conte, ai microfoni di Dazn, ha spiegato come non sia ancora il momento di parlar di scudetto, forse per scaramanzia: "Conto alla rovescia tra virgolette. Noi dobbiamo giocare per vincere, col pedale sempre spinto. Non siamo squadra che può fare calcoli e nemmeno io voglio farli perché mi piace troppo vincere e voglio trasmettere questo ai calciatori. Stiamo iniziando a vedere la meta ma non è raggiunta, abbiamo vinto tre gare pesanti in otto giorni ma al tempo stesso sappiamo che non bastano perché mancano otto partite e dobbiamo continuare a vincere".
Il grande gesto
Al gol di Matteo Darmian che ha deciso il match, e al termine di una grande azione corale, Antonio Conte è scattato verso i suoi ragazzi festanti e alle telecamere non è sfuggito il bacio ad Achraf Hakimi, autore dell'assit decisivo: "Sono sempre in tensione partita, quello scatto era un premio per i ragazzi, così come il bacio ad Hakimi. Mi considero un fratello maggiore. Loro sanno l'affetto che provo nei loro confronti, sarei pronto a buttarmi nel fuoco". Battuta anche su Lukaku: "Romelu? Spesso e volentieri capita anche a lui un bacio".
Esaltazione del gruppo
Conte ha poi voluto fare i complimenti ai suoi ragazzi che nelle ultime 23 uscite in campionato hanno vinto 20 volte, pareggiato per due volte e perso in una sola circostanza contro la Sampdoria nel mese di gennaio. Il tecnico salentino ha voluto fare un raffronto con la passata stagione, già altamente positiva per la finale di Europa League raggiunta e per il secondo posto in campionato dietro alla dominatrice Juventus: "L'Inter è sicuramente è una squadra che sta dimostrando stabilità, come già l'anno scorso quando abbiamo fatto 81 punti e una finale di Europa League. Senza stabilità non si arriva secondi dietro la Juve, è inevitabile poi che ci sono margini di crescita.
I ragazzi lo sanno ma la mentalità, la cattiveria, il sentire il sangue iniziamo a sentirlo anche noi. Questo è merito dei calciatori che credono fortemente in quello che viene detto loro quotidianamente sul campo e come concetti".
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