Inter, guai perdere. Per non aprire crepe nelle certezze

I campioni arrivano da due vittorie su due contro l'Atalanta. Marotta sulla Champions: "Dobbiamo finire fra le prime 8 del girone"

Inter, guai perdere. Per non aprire crepe nelle certezze
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C'è subito da farsi male, guai a perderla una partita come Inter-Atalanta. Inzaghi l'anno scorso ha battuto Gasperini 2 volte su 2, ogni altro risultato aprirebbe crepe nelle certezze dei campioni d'Italia, già scosse dal pareggio iniziale di Genova e poco consolidate dal successo col minimo sindacale sul Lecce. Gasperini di suo, ha appena perso in casa del Torino, pur fra molti rimpianti: come potrebbe sommare un'altra sconfitta? Di certo due squadre che giocano, attaccano, divertono. Facile prevedere che sarà una bella partita.

Inzaghi imbarca anche Lautaro, solo a poche ore dalla partita deciderà se affiancarlo subito a Thuram o se tenerlo in panchina, ridando fiducia a Taremi, già brillante contro il Lecce. Tutti disponibili, compreso De Vrij per la prima volta in stagione. Gasperini sta molto peggio di Inzaghi: ai lungo degenti Scamacca e Scalvini, si aggiungono Hien, Kolasinac e di nuovo Zaniolo («era la nostra scommessa, ma in due mesi non l'abbiamo mai avuto», si lascia sfuggire il tecnico, non senza fastidio).

La buona notizia per Gasp è che stasera chiude il mercato («peccato perché per 50 giorni non abbiamo potuto lavorare bene come squadra»), che a Bergamo s'è vissuto soprattutto come travaglio della questione Koopmeiners. «Ha raggiunto quello che voleva, quindi va bene, ha dato tanto come giocatore e credo che a questo punto siano tutti felici: lui, la Juve, l'Atalanta. E tutti vissero felici e contenti», commenta più acido che evangelico. C'è Bellanova, lasciato diplomaticamente a riposo contro il Torino, mentre gli arrivi dell'ultimo minuto, come Cuadrado e soprattutto Kossounou, non sono ancora pronti. È indietro anche Lookman, lui almeno figliol prodigo, dopo l'ammutinamento di metà mercato, sedotto e abbandonato dal Psg e quindi tornato a Zingonia a testa bassa ma le gambe non ancora pronte. Andrà in panchina, forse. «Davanti abbiamo solo De Ketelaere e Retegui».

San Siro come sempre esaurito, vigilia di silenzio per Inzaghi, ma non per il presidente Marotta, che a margine del sorteggio Champions di Monte Carlo ha fissato l'asticella dell'Inter: «Finire fra le prime 8 del girone. Forse Simone non sarà d'accordo, ma noi dobbiamo correre per quella posizione». In casa Atalanta l'Ad Marino dopo l'esito dell'urna: «Per noi grande pagina di storia, giocare contro Barcellona, Real, Arsenal è sempre qualcosa di meraviglioso. Sul mercato siamo umanamente dispiaciuti».

Zielinski in panchina, Frattesi a ridosso di Mkhitaryan per partire titolare, ma probabilmente anche stasera entrerà nel secondo tempo. In difesa confermato Pavard, escluso da Deschamps dalle convocazioni per la Nations League (il 6 settembre la Francia ospita l'Italia).

Il francese che sta meglio però è Thuram, forse il più brillante degl'interisti nelle prime 2 giornate e non soltanto per la doppietta di Marassi. «All'Inter ha fatto il salto di qualità», la certificazione del ct Deschamps al lavoro di Simone Inzaghi.

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