Inter, triplete sbagliato

Terzo ko in otto giorni: dopo Bologna e Milan, anche la Roma vince a San Siro. I nerazzurri non segnano da tre gare. E ora l'eurosfida con il Barcellona

Inter, triplete sbagliato
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L'idea è che l'Inter sia una squadra stanca, sfibrata e sfiduciata. Per questo forse alla fine San Siro la applaude, perché ripensandoci oggi, la qualificazione col Bayern sconfina nell'eroismo sportivo, per quanto l'avversario fosse menomato dagl'infortuni. È come se la luce si fosse spenta quella sera. Da lì in avanti, 3 sconfitte consecutive in una settimana, quando invece in 4 stagioni mai Inzaghi aveva perso 3 volte di fila. E sempre senza mai segnare: l'assenza di Thuram contro Bologna, Milan e Roma più che una semplice coincidenza statistica ne è la causa principale. Non c'è ThuLa senza Thuram, ma forse non c'è nemmeno il vero Lautaro, anche stavolta fra i peggiori. Stanco, nervoso, inefficace, eppure insostituibile per l'assenza del gemello e l'inadeguatezza di chi gioca al posto suo.

Nel frattempo, anzi da 9 partite, l'Inter subisce gol con allarmante continuità. E non parliamo di distrazioni o casualità, anche se il gol di Soulé che decide la partita nasce da una flipperata di quelle che ti colpiscono quando tutto gira storto. Perché la Roma gliene segna uno solo, e non 3 come il Milan, semplicemente per gli errori grossolani dei suoi giocatori, da Cristante a Shomurodov, da Pisilli a Pellegrini e Dovbyk, che hanno consentito all'Inter di restare in partita e aggrappata al risultato fino all'ultimo istante.

Primo tempo nerazzurro imbarazzante, ripresa generosa ma inefficace, un paio di occasioni sciupate da Barella e Lautaro, nessuna vera parata di Svilar. Un'altra Inter rispetto a quella che dieci giorni fa vedeva triplo. «Infortuni e calendario, rimesse laterali e rigori, per noi è un momento un po' così», butta lì Inzaghi malizioso. «Ma sarebbe troppo facile parlarne ora. Fatelo voi se volete». Perché alla fine, l'unica vera recriminazione nerazzurra è per un contatto da rigore (lo sciagurato N'Dicka su Bisseck) che l'arbitro Fabbri giudica regolare. Fatto, era rigore. Ma i problemi restano, anzi aumentano: Pavard fuori dopo 10 minuti per una distorsione alla caviglia sinistra, una storta come a un amatore su un campo gibboso e spelacchiato. A occhio, sembra una cosa seria. Thuram ancora in dubbio per Barcellona, dove Dumfries potrebbe cominciare dall'inizio.

Male l'Inter, bene la Roma. Anzi benissimo. Con Ranieri in panchina, cioè nelle ultime 22 partite, adesso somma 1 punto in più dell'Inter (47 vs 46), che diventano addirittura 7 se si contano solo le 15 del girone di ritorno. Giallorossi imbattuti da 18 giornate.

Eppure capire cosa avrebbe potuto fare o cosa farebbe Ranieri cominciando la stagione dall'estate, resterà curiosità insoddisfatta, perché il tecnico una volta di più si chiama fuori dal futuro. «Ho già restituito il tesserino, smetto. E se avrò nostalgia della panchina andrò a sedermi ai giardinetti». Intanto è rientrato in zona Europa, e il finale non è ancora scritto.

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