Inzaghi dall'amico Nesta, ma con il pensiero al City

Ampie rotazioni nell'Inter per la trasferta di Monza. Gli ex laziali di Eriksson di fronte per la prima volta

Inzaghi dall'amico Nesta, ma con il pensiero al City
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Impossibile non pensare al City piuttosto che al derby di domenica prossima. L'Inter riparte da Monza, ma le scelte di Inzaghi sembrano legate più alle prossime partite che a quella contro la squadra del suo amico ed ex compagno Sandro Nesta. E se nelle prime 3 giornate, il tecnico ha sostanzialmente puntato sulla squadra che ha vinto lo scudetto (9 titolari sempre uguali) da stasera il calendario gli impone di guardare anche ai giocatori che solitamente partono in panchina. Qualcosa di simile ha fatto ieri pomeriggio anche Guardiola, che però non ha rinunciato ad Haaland, decisivo con doppietta nel successo in rimonta sul Brentford (2-1).

E così, stasera nell'Inter potrebbero giocare dall'inizio De Vrij, Carlos Augusto, Asllani e soprattutto l'invocatissimo Davide Frattesi (per Barella, però, non per Mkhitaryan). Di ufficiale non c'è nulla, l'unica certezza è che la rotazione sarà ampia. Anche Taremi è in ballottaggio con Lautaro. Del resto, c'è chi ha appena giocato in Nazionale e poi dovrà necessariamente farlo a Manchester e contro il Milan.

Vigilia in silenzio per Inzaghi, che in campo abbraccerà con calore Sandro Nesta, suo compagno nella Lazio dello scudetto e un comune pensiero andrà certamente al compianto Eriksson, maestro di una generazione. È la prima sfida ufficiale fra i due allenatori coetanei classe 1976 (dopo un'amichevole Frosinone-Lazio nel '20): «colpa» di Nesta, che ha cominciato all'estero la nuova carriera e soprattutto ha lavorato parecchio nelle categorie minori, prima di arrivare in Serie A.

Al netto delle rotazioni, l'Inter non vuole cedere altri punti, dopo i 2 lasciati nella prima giornata contro il Genoa. La concorrenza non aspetta e Inzaghi non ha intenzione di perdere di vista la prima posizione. La difficoltà sta non tanto nell'impegno contro il Monza, quanto nella gestione della doppia competizione: 2 anni fa, 4 sconfitte nelle prime 8 partite di campionato, «favorirono» la rotta verso la finale di Istanbul, mentre l'anno scorso lo scudetto era l'unica cosa che davvero contava per il club e, proprio per questo, mai l'Inter giocò in campionato con una formazione simile a quella di stasera, nemmeno contro avversari più malleabili del Monza.

Marotta non ha nascosto le ambizioni ed è convinto che la squadra sia attrezzata per competere sul doppio binario Italia-Europa («dobbiamo finire fra le prime 8 del girone di Champions»): Inzaghi prova a non deluderlo, anche se in troppi danno per scontata la superiorità tecnica dell'Inter.

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