Della partita vinta con l'Udinese, Inzaghi si tiene stretti i 3 punti che permettono all'Inter di continuare a guidare la fila di chi va caccia di un posto nella prossima Champions, ma anche indicazioni importanti per l'impegno di mercoledì, uno snodo cruciale nella sua stagione, prima ancora che della sua squadra. Inter-Porto vale oro, che sono i soldi per il possibile accesso ai quarti di finale, ma anche cemento per la sua panchina, traballante ogni volta che l'Inter non vince.
È bastato il pareggio di Genova, che in effetti deve essere letto come risultato molto negativo, perché a mezzo stampa arrivassero al tecnico i soliti avvertimenti: il contratto firmato non basta per garantirgli il posto anche nella prossima stagione, servono i risultati. In Champions da secondi, avanti in Coppa Italia (guai a perdere contro la Juventus in semifinale) e ai quarti di Champions: solo così l'Inter può smacchiare l'onta del secondo scudetto perso consecutivamente. Perché è vero che il Napoli vola, ma è anche vero che sta giocando senza pressione, senza avversari, il modo migliore per continuare a vincere. E l'Inter oggi ha 6 punti in meno di un anno fa, già scontando il poi fatale recupero col Bologna.
Contro l'Udinese, pur sostenendo come sempre la squadra a gran voce, la curva nord ha omesso il tradizionale coro individuale per l'allenatore, cui Inzaghi ogni volta risponde dal campo, ringraziando con un braccio alzato, anche nei momenti più caldi delle partite. Perché dal prato si sente tutto e allora stavolta Inzaghi avrà certamente annotato anche questo... silenzio, che va a sommarsi alle critiche social post Genova. Insomma, meglio battere il Porto per evitarsi in fretta altre rogne.
E allora ecco che dalla vittoria con l'Udinese sono arrivate risposte importanti. Lukaku cresce, ma molto lentamente. Le gerarchie sono scritte, la LuLa può attendere, perché Big Rom non è ancora un valore aggiunto per l'Inter. La speranza di Inzaghi è che Lautaro Martinez, 8 gol nelle 11 partite giocate (non tutte per intero) dopo il Mondiale, migliori la sua media anche in Champions League, dove è andato a segno solo 3 volte nelle ultime 20 partite (e 8 su 29 in assoluto). E poi c'è la classe di Dzeko, che in Europa può esaltarsi.
L'altra risposta uscita sabato sera da San Siro è che Brozovic è al momento molto lontano dall'insidiare il posto a Calhanoglu al volante della squadra. Non è un caso che la sgasata all'Udinese sia arrivata proprio quando sono entrati Martinez e Calha. Brozovic resta giocatore intelligente e importante, ma non giocava una partita intera dal Mondiale e nell'Inter addirittura dal 18 settembre, ovvio che non sia in condizione.
Mkhitaryan, il migliore in campo, decisivo e non solo per il gol, ha preso un colpo, ma dovrebbe essere disponibile, per cui contro il Porto Inzaghi giocherà con la solita Inter. Resta da capire cosa ci fosse per Inzaghi nel cambio Handanovic-Onana: solo insolito turnover del portiere?
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