
Il derby per ricaricare il serbatoio dell'autostima, appena sforacchiato dal proiettile di Orsolini, a costo di svuotare un altro po' quello delle energie. Il derby vale molto per il Milan, ma evidentemente non vale di meno per l'Inter. Che ne sarebbe da qui alla Roma e poi al Barcellona se la banda Inzaghi dovesse fallire anche il quinto derby di stagione, uscendo dalla Coppa Italia? Se le vittorie aiutano a vincere e fin qui l'Inter è stata brava a cavalcare l'onda, le sconfitte segnano l'umore e non aiutano a smaltire le fatiche: all'ottava partita in 25 giorni le gambe cominciano a essere di piombo.
Eppure le prove tattiche di ieri lasciano intendere che stasera l'Inter giocherà con una squadra molto più simile a quella titolare di quanto era previsto e di quanto sicuramente avrebbe fatto se non avesse perso a Bologna. Straordinari quindi possibili per molti, cominciando proprio dagl'insostituibili Lautaro e Calhanoglu, Acerbi e Barella, ma anche Pavard e Darmian, oltre a Bastoni e Mkhitaryan, che non potranno poi giocare in campionato contro la Roma, perché squalificati. Dei titolari di fatto, mancano solo Sommer e gl'infortunati Dumfries e Thuram (che rischia anche la Roma). In partenza, possibile che ci siano 9 degli 11 che hanno cominciato la partita a Bologna, più il portiere Martinez e Dimarco. Poi, per la Roma si ripartirà daccapo.
Vigilia di derby anomalamente in silenzio per Inzaghi, in segno di lutto per la morte di Papa Francesco, così i suoi pensieri si possono solo intuire. Enorme la voglia di rivalsa, sua e della sua squadra. Non solo per cancellare Bologna e medicare le ferite che si porta dietro, ma anche per tornare finalmente a vincere un derby, dopo le due sconfitte dell'andata in campionato e di Riad, e i due successivi pareggi, l'ultimo due settimane fa. Bilancio che stona ancora di più se sovrapposto al filotto delle 6 vittorie con cui si era chiusa la sfida diretta col Milan di Pioli.
Il partner d'attacco di Lautaro dovrebbe essere ancora Correa, ma non è una scelta tecnica. Arnautovic non sta bene, le sue gambe possenti ma fragili continuano a scricchiolare, lanciando segnali sinistri. Facendogli saltare Bologna, dove già avrebbe giocato al posto di Thuram, Inzaghi sperava di averlo in campo per stasera, ma non dovrebbe essere così. Un buco in più, in un reparto qualitativamente insufficiente già nella scorsa stagione, quando la ThuLa arrivò sfibrata all'ottavo di Champions contro Simeone.
Deludente l'apporto di Taremi (tant'è che gli viene di nuovo preferito Correa), un fardello che l'Inter sembra destinata a portarsi appresso nelle prossime stagioni, esattamente come è stato in quelle passate con Correa (3 anni) e Arnautovic (2). Ma evidentemente se stasera non giocano Bisseck e Frattesi, Asllani e Zalewski è proprio Inter-bis a non dare sufficienti garanzie a Inzaghi in un momento delicato come questo. E non sembra un bel segnale.
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