Torna Isotta Fraschini: è la rinascita di una leggenda tutta italiana che rimane italiana. Importanti i nomi dei garanti: Alessandro Fassina, ex pilota e ai vertici del gruppo di concessionarie omonimo, presidente della società Isotta Fraschini Automobili Milano; Enzo Panacci, ad (ex Nolan); Claudio Berro (ex Ferrari e Maserati), consigliere delegato e responsabile Motorsport; Giuliano Michelotto, per l'ingegnerizzazione. A capo della comunicazione c'è Carlo Cavicchi, giornalista e scrittore, ex direttore del mensile Quattroruote.
Italiano e milanese, dal 1900, Isotta Fraschini è stato uno dei marchi più nobili dell'automobilismo mondiale nella prima metà del XX secolo. E ora, nelle intenzioni dei nuovi proprietari, rinasce con un bolide a trazione integrale destinato anche alle gare e svelato nella sede di Aci Milano, dove ha fatto gli onori di casa il presidente Geronimo La Russa. La Tipo 6 Lmh «Competizione», più che mai estrema (oltre 1.000 cv, peso sotto i 1.000 kg, interamente in fibra di carbonio) è una vettura concepita per gareggiare nelle gare di durata: le intenzioni per la stagione 2023 sono quelle di competere nel campionato Wec (World endurance championship) con la formula «gara per gara» non appena ricevuta l'omologazione. Il debutto in Italia è atteso per luglio, a Monza, e nel 2024 toccherà alla 24 Ore di Le Mans. «Abbiamo deciso di fare tornare il marchio con una vettura da competizione - spiega Berro - perché il Wec è un ottimo manifesto per la ripartenza». Ci saranno, poi, la variante «Pista», per chi intende cimentarsi sui circuiti; quindi, la Isotta Fraschini Tipo 6 «Strada» con l'abitacolo a 2 posti. Il motore 3.0 V6 da 760 cv, affiancato da quello elettrico anteriore da 272 cv, porta la potenza massima a oltre 1.000 cv. Per scattare da 0 a 100 orari ci vogliono solo 2,2 secondi. Il prezzo è di 2,75 milioni, tasse escluse, che può salire in base alle personalizzazioni richieste.
Il piano industriale di Isotta Fraschini Automobili Milano, illustrato dal presidente Fassina, prevede un investimento di 100 milioni di euro, di cui
quasi un terzo già allocato, mentre la produzione di vetture Tipo 6 sarà dell'ordine di 50 esemplari in 5 anni. Dal 2026 arriverà una nuova hypercar biposto che negli anni successivi si assesterà sulle 30/40 unità annue.
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