Ai quarti di finale l'Italia affronterà il Belgio ed è subito ripartito il tormentone: gli azzurri si inginocchieranno o meno contro il razzismo in segno di solidarietà al movimento Black Lives Matters? Proviamo a vederci chiaro.
''Non c'è stata nessuna richiesta. Quando capiterà e ci sarà la richiesta dell’altra squadra, ci inginocchieremo per sentimento di solidarietà e sensibilità verso l’altra squadra''. Le parole del capitano della Nazionale Giorgio Chiellini, incappato poi nella ormai celeberrima gaffe sul nazismo, erano state chiarissime. Quanto accaduto ieri in Belgio-Portogallo inevitabilmente impegnerà gli azzurri ad adeguarsi. A Siviglia sono inginocchiati tutti, arbitro compreso, tranne i due portieri: Courtois da una parte e Rui Patricio dall'altra sono gli unici giocatori ad essere rimasti in piedi.
La questione ha coinvolto più o meno tutte le Nazionali partecipanti agli Europei 2020. C'è chi non ha mai aderito alla protesta come Russia e Ungheria, altri ne hanno fatto una propria bandiera come Belgio e Inghilterra, altri ancora come la Francia hanno deciso di inginocchiarsi nella prima partita per poi ripensarci dopo le polemiche in patria. In mezzo al guado invece la posizione dell'Italia. Il presidente della Figc Gabriele Gravina era stato chiaro: ''Noi non imponiamo nulla, noi lasceremo liberi i nostri ragazzi''. La libertà di scelta ha però provocato una spaccatura nella partita contro il Galles. Cinque giocatori: Toloi, Emerson Palmieri, Pessina, Bernardeschi e Belotti decidono di emulare Bale e compagni mentre tutti gli altri rimangono in piedi. Ovviamente la scena ha provocato vibranti polemiche.
A quel punto il segretario del Pd, Enrico Letta ha colto subito la palla al balzo: ''Vorrei fare un appello ai nostri giocatori: che si inginocchino tutti, perché francamente l'ho trovata una scena pessima. Se si mettono d'accordo sugli schemi di gioco, si mettono d'accordo anche su quello, è meglio anche perché i gallesi erano tutti inginocchiati, gli italiani no". Il dibattito, d'altronde non poteva essere altrimenti, ha inscenato una stucchevole divisione tra buoni e cattivi e anti razzisti e non. Di sicuro hanno avuto poco risalto le parole di buonsenso di Carlo Ancelotti, rilasciate proprio a Il Giornale: ''Non è fondamentale inginocchiarsi per qualche secondo. Non si risolve la questione. Il tema vero è educare le nuove generazioni alla questione del razzismo che è ancora presente nelle nostre società''.
L'Italia in ginocchio contro il Belgio?
E quindi venerdì 2 luglio alle ore 21, quando all'Allianz Arena andrà in scena il quarto di finale tra Italia e Belgio cosa accadrà? È scontato che Lukaku e compagni faranno richiesta alla Uefa e si inginocchieranno prima del fischio d’inizio. A quel punto, visto che è stato proprio Chiellini a dirlo, anche l'Italia dovrà farlo. Da par suo la Federcalcio, come nelle altre occasioni, non imporrà nulla lasciando piena libertà ai giocatori. Prima della partita con l'Austria infatti era arrivata la soluzione di compromesso: gli azzurri si sarebbero inginocchiati soltanto se lo avessero fatto anche gli austriaci. I quali prima hanno fatto un mezzo annuncio con Alaba nella conferenza stampa precedente la partita, e poi non hanno inviato alcuna richiesta alla Uefa. E così alla fine non se ne è fatto nulla.
Di sicuro sarà evitata la soluzione a metà, andata in scena nella partita contro il Galles. Al momento a meno di un nuovo dietrofront, la strada sembra tracciata, adesso che i prossimi avversari si inginocchieranno, toccherà anche agli azzurri farlo. Con inevitabili altre polemiche.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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