Iuliano: "Perugia-Juventus brucia ancora ma il campo era impraticabile"

In esclusiva per ilgiornale.it Mark Iuliano ricorda una data amara per la Juventus e i suoi tanti tifosi. L'ex difensore bianconero commenta le provocazioni di Materazzi

Iuliano: "Perugia-Juventus brucia ancora ma il campo era impraticabile"

Ogni squadra di calcio ha delle date da ricordare e da dimenticare: per l'Inter è il 5 maggio del 2002, per la Juventus è il 14 maggio del 2000. In quella data la squadra allenata da Carlo Ancelotti perse il titolo all'ultima giornata sul campo del Perugia allenato da Carlo Mazzone. Gli umbri vinsero per 1-0 nel nubifragio del Renato Curi grazie al gol del difensore Calori, che permise così alla Lazio di Cragnotti e di mister Eriksson di portarsi a casa il secondo tricolore nella sua storia, proprio nell'anno del centenario biancoceleste.

La Juventus si lamentò a lungo per via della scelta dell'arbitro della partita Pierluigi Collina, che decise di far disputare la partita nonostante la pioggia copiosa sullo stadio e un campo ai limiti della praticabilità. Marco Materazzi sui social ha voluto pungere i bianconeri con una foto di quella partita in cui è ritratto il suo "nemico storico in campo" Zinedine Zidane: "Come pioveva, così piangeva… (cit. Achille Togliani). C’è chi ha il 5 maggio e chi il 14 maggio, chi quel giorno era bagnato di pioggia e chi di lacrime…

Mark Iuliano era in campo in quella partita tra le fila della Juventus e in esclusiva per ilgiornale.it ha ripercorso quella partita maledetta per i colori bianconeri. Ha risposto anche a Materazzi e ha toccato tanti altri temi tra cui la ripresa in totale sicurezza della Serie A per via della pandemia da coronavirus e altro ancora.

Iuliano, oggi sono passati 20 anni esatti dalla sconfitta di Perugia che consegnò lo scudetto alla Lazio. Che ricordi hai?

"Ricordo che era una gara indisputabile ma noi avremmo dovuto fare un altro tipo di partita perché dovevamo vincerla. Fu sbloccata dal gol di Calori da un calcio piazzata. La partita fu surreale, abbiamo avuto tantissime occasioni ma non siamo riusciti a capitalizzare. Una squadra tecnica come la nostra ha patito l'agonismo dell'avversario e il campo impraticabile. Poi dobbiamo anche fare mea culpa che a sette giornate dalla fine abbiamo dilapidato nove punti di vantaggio e bisogna dare i meriti alla Lazio che fece un finale di stagione importante. Abbiamo accettato il verdetto perché alla Juventus funziona così senza polemiche inutili. Ci hanno insegnato così ed è giusto comportarsi così".

Materazzi ha provocato con un post su Instagram ricordando quella data, lui era in campo tra le fila del Perugia. Cosa ne pensi di questo suo gesto?

"Marco becca sempre ossi duri quando decide di attaccare come Ibra, Zidane o la Juventus (ride; ndr). Abbiamo giocato insieme in Nazionale e posso dire che è un bravo ragazzo, simpatico. Lui si sente interista e fa queste cose, io sono juventino e quindi degli sfottò mi interessa poco, io guardo a cosa fa la Juventus e non le sconfitte altrui. Gioisco delle vittorie e soffro delle sconfitte. Cerco di mantenere vivi solo i bei ricordi ma anche quelli brutti servono a crescere. Sfottere gli altri conta poco, mai l'ho fatto e mai lo farò. Ognuno fa quello che vuole, se si sente di prendere in giro è libero di farlo".

Perugia è una delle più grande delusioni della tua carriera?

"Sì è una delle più grandi ma io ho anche perso tre finali di Champions League contro Borussia Dortmund, Real Madrid e Milan e un Euopeo nel 2000 contro la Francia al Golden gol... Chiaro, il campionato spiace sempre perderlo, ma io ne avevo già vinti due e quello sarebbe stato il terzo. La Champions, invece, non l'avevo mai vinta ed è stato un grande cruccio nella mia carriera".

Chiellini ha dichiarato di odiare sportivamente l'Inter e ha attaccato Balotelli e Felipe Melo con parole dure. Cosa ne pensi?

"Chiaro che Giorgio parlasse di odio a livello sportivo, soprattutto in questo momento particolare per tutti. Io non conosco Melo e Balotelli, ma conosco Giorgio e so la sua caratura che è enorme, è un vero esempio per tutti. Posso non condividere le sue esternazioni ma ognuno può dire quello che vuole, siamo in democrazia".

La pandemia ha messo in ginocchio l'Italia e il mondo intero, giusto tornare in campo a metà giugno?

“La voglia di ricominciare è giusto che ci sia, se c’è impegno della Lega e del Governo è giusto che si giochi. La gente ha voglia di gioire e passare ore di svago in questo momento che è stato difficile per tutti. Sono contento che si riparta, il movimento ha bisogno di farlo, e le squadre hanno bisogno che si riprenda sportivamente ed economicamente".

Chi sarà favorita per la volata finale dello scudetto: sarà ancora Lazio-Juventus come 20 anni fa ma i tifosi si augurano finisca diversamente questa volta...

"Chi ha la rosa più profonda è sicuramente avvantaggiata e questa è la Juventus. Il dubbio, però, è come ritorneranno in campo, la paura di farsi male, del virus e di altro ancora. La Lazio è dove merita di essere perché gioca meglio di tutte, ha un centrocampo forte, ha il capocannoniere del campionato, è divertente da veder giocare. Non mi aspettavo flessione netta dell’Inter, che ha un grande allenatore, ma alla fine se la giocheranno loro tre secondo me. Sarà una questione fisica e mentale ma la testa sarà l’ultima che prevarrà”.

Molti tifosi della Juventus hanno definito Conte un traditore per il suo passaggio all'Inter, la pensi anche tu così?

"Io lo ritengo un grande professionista. Se l’Inter ti dà la possibilità di essere allenata devi accettare ed è giusto così. Se gli posso muovere una critica, se così la si può chiamare, è per come ha lasciato la Juventus nel 2014 durante la preparazione, ma ormai è acqua passata. Il fatto che alleni l’inter è giusto perché è un grandissimo allenatore che guida una grandissima squadra. Non penso che lui però non sia più tifoso della Juventus ma è anche un professionista esemplare".

Dopo ventidue anni ti chiedono ancora del contatto Iuliano-Ronaldo, ti senti di dire qualcosa in merito?

"L’azione era talmente veloce che è difficile dare un’interpretazione corretta. Io ricordo che quando sono andato giù sono tornato subito in piedi, dato che l’azione è subito ripartita. Ceccarini ha scelto così, un altro arbitro avrebbe scelto diversamente forse, chi lo sa. Io non volevo fare fallo perché un difensore che vuole fare fallo in area da rigore non può essere degno di essere chiamato così".

La Juventus può vincere la Champions League quest'anno, è l'annata giusta dopo tante delusioni?

"Non me lo chiedere perché da tifoso lo

spero tanto (ride; ndr). Ripeto, la speranza c'è ma chissà come si arriverà a quelle partite ad agosto. La Juventus dovrà ribaltare la sfida contro il Lione e poi si vedrà ma ad oggi è dura fare previsioni".

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