Due vittorie di fila possono bastare: la Juventus viene fermata dalla Roma allo Stadium (0-0) e il campionato non ha più alcuna squadra a punteggio pieno.
La difesa bianconera rimane ancora imbattuta, ma stavolta l'attacco si inceppa e la truppa di Thiago Motta viene così raggiunta in vetta da Inter, Torino e Udinese. Match intenso, quello dello Stadium: poche però le occasioni da gol e punteggio sostanzialmente giusto.
Thiago Motta conferma la squadra che ha vinto a Verona lasciando in panchina Douglas Luiz per la terza volta su tre, dall'altra parte De Rossi si inventa il baby Pisilli (20 anni tra pochi giorni, esordio da titolare in giallorosso) come paggio di Cristante in mezzo al campo e lancia l'appena arrivato Saelemaekers.
Dybala va in panchina, l'ex Soulè è il partner di Dovbyk in una squadra che comincia a difendere a tre per passare poi velocemente a quattro. Ne viene fuori una prima mezzora bloccata, durante la quale i giallorossi non mostrano eccessiva timidezza (tentativi di Pellegrini e Soulè) senza però riuscire a impensierire l'estremo difensore bianconero Di Gregorio: né fa tanto meglio la Juve, propositiva in alcune ripartenze ma senza che Yildiz o Vlahovic riescano a puntare la porta pericolosamente.
L'emozione più grande arriva così appena prima dell'intervallo, quando la Juventus sciorina qualità sulla sinistra permettendo a Vlahovic - proprio su invito del baby turco - di girare a rete di prima intenzione trovando però pronti i riflessi di Svilar: è la migliore azione del primo tempo, quella che accende lo Stadium e spaventa la Roma, non ancora a suo agio nel servire adeguatamente Dovbyk come terminale offensivo.
Pareggio tutto sommato giusto, con i giallorossi forse migliori dei padroni di casa dal punto di vista della costruzione del gioco a difesa schierata ma poco cattiva negli ultimi venti metri: la Juventus è pronta a sfruttare eventuali ripartenze, riceve meno del solito da Mbangula e si fa comunque apprezzare per le geometrie messe in campo da Fagioli e Locatelli.
Arriva così il momento degli esordienti di lusso Koopmeiners e Conceicao: Cambiaso scala in difesa, la Signora aumenta il proprio tasso tecnico e De Rossi risponde poco dopo con la staffetta argentina Soulè-Dybala (applauditissimo).
Il canovaccio non si discosta molto da quello del primo tempo, di sicuro la panchina della Juventus fa paura visto che dalla stessa arrivano anche Douglas Luiz, McKennie e Nico Gonzalez: Conceicao, largo a destra, crea sovrannumero, Konè prova a dare
sostanza al centrocampo ospite. La Roma adesso annaspa, i bianconeri spingono a più non posso: nel finale è però una botta di Angelino a spaventare gli oltre 40.000 dello Stadium. Il punteggio resta però quello di inizio gara.
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