Juve in Europa League: una prima volta per Allegri... e Signora

Per i bianconeri una sfida abbordabile contro il Nantes in Europa Leagu. L'allenatore bianconero: "Per noi conta in chiave Champions". Non una festa ma un ripiego da sfruttare

Juve in Europa League: una prima volta per Allegri... e Signora

Allegri sarà all'esordio in Europa League e ne avrebbe fatto volentieri a meno. La Juventus anche. Siccome però i risultati del campo sono l'unica cosa che conta come da ritornello societario, per di più stasera i bianconeri ospiteranno il Nantes nella seconda manifestazione continentale: salutata la Champions e scopertasi fragile al cospetto anche del Benfica oltre che del Psg, la Signora dovrà insomma sporcarsi le mani pure fuori dai confini nazionali. Nella stagione in cui è stata incredibilmente pronunciata anche l'espressione «siamo in lotta per la salvezza», causa la penalizzazione degli ormai famosi 15 punti, oggi Danilo e compagni cominceranno un altro viaggio. Meno affascinante di quello cui erano abituati, ma comunque da portare possibilmente a termine proprio per garantirsi un nuovo accesso al palcoscenico più prestigioso: sempre al netto di nuove decisioni della giustizia sportiva, questa volta non solo italiana.

Nel frattempo, tanto vale provare a vincere e rimettere piede in un territorio che la Juve non frequenta dal 1 maggio 2014: primo ostacolo il Nantes, match di andata stasera a Torino e ritorno giovedì prossimo in Francia. Sulla carta pare impegno abbordabile ma, come sempre in questi casi, nulla può essere dato per troppo scontato: «Sarà la mia prima volta in Europa League così Allegri e diventa importante come porta d'accesso alla Champions. Il futuro? Pensiamo all'oggi. Dobbiamo avere grande rispetto per il Nantes, cercando però di fare già passi avanti per andare a casa loro con un buon vantaggio».

E se gli avversari odierni (senza l'attaccante Ganago, che ha perso la figlia di cinque anni ed è tornato in Camerun, ndr) non paiono certo uno squadrone occupando la tredicesima posizione in Ligue1, va comunque ricordato che «nelle ultime dieci partite hanno perso solo una volta, contro il Marsiglia, raccogliendo sei clean sheets». Immaginarsi una partita bloccata non è insomma eresia, ma è pur vero che una Juve appena discreta non dovrebbe avere troppi problemi ad avanzare. Un passo per volta. Come sempre e a maggior ragione adesso, «riempiendo il calendario perché stare settimane senza giocare è noioso. Quindi dobbiamo essere bravi a riempire l'Europa League, come abbiamo fatto in Coppa Italia. Facciamo questo lavoro per vivere sfide importanti, non per allenarci. Il -15 è ormai una cosa passata, la squadra è stata brava a metterselo alle spalle: adesso dobbiamo continuare a vincere».

Senza scuse né alibi, ché non è il caso. «Giochiamo quando ce lo dicono, stiamo recuperando tutti. E abbiamo una rosa importante che mi permette di fare i cambi in partita».

Per l'occasione recuperano Bonucci (assente da prima del Mondiale) e Cuadrado, rimanendo invece ancora lontano dal rientro Pogba, Milik e Miretti.

Il dilemma, da un paio di partite a questa parte, è tridente sì o tridente no. «Giochiamo ogni tre giorni e c'è bisogno di tutti. Chiesa comunque ha recuperato bene». Un trionfo, considerate le mille partite saltate fin qui da lui e dai suoi compagni.

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