La Juve toglie le stelle ma mette sulla maglia «30 scudetti sul campo»

La Juve toglie le stelle ma mette sulla maglia «30 scudetti sul campo»

TorinoLa sorpresa è servita. Appena vinto lo scudetto, Andrea Agnelli l'aveva promessa. E ieri è arrivata l'ufficialità: sulla maglietta bianconera della stagione 2012-13 comparirà la scritta “30 sul campo”. Dove il “30” indica ovviamente gli scudetti vinti e non sarebbe nemmeno il caso di spiegarlo. Niente terza stella, quindi. Ma - e qui sta la novità più succosa - via anche le altre due, quelle che indicavano le due decine vinte e celebrate senza che nessuno avesse da ridire: Buffon e compagni indosseranno una divisa in cui faranno bella mostra di sé il tricolore, il logo della società e la scritta di nuovo conio. Di stelle, nemmeno l'ombra e provocazione servita su un piatto d'argento. Da una tradizione nata nel 1958 su iniziativa di Umberto Agnelli - quando appunto la Signora aveva vinto il decimo scudetto, celebrato dall'allora presidente apponendo sulla maglia la Stella d'Oro al Merito Sportivo consegnatagli dal Coni - all'attuale «ci chiamiamo fuori». La Juventus lo ha fatto ieri per bocca di Francesco Calvo, suo direttore commerciale che ai microfoni di Sky ha spiegato come «finora ci siamo sottratti consapevolmente al dibattito sulla terza stella, ritenendo che solo la società e i tifosi bianconeri possano definire la nostra identità. Per affermare quello che siamo e per celebrare la conquista di questo scudetto, il presidente Agnelli ha sottoposto al CdA la proposta di variare il logo della società, che così esporrà la scritta “30 sul campo”. Sarà una scritta graficamente equilibrata, proporzionata alla dimensione del logo. La seconda maglia? Sarà nera con bordi bianchi e, ripeto, senza alcuna stella». In soldoni: se gli atti della Figc dicono che i tricolori sono 28, noi ne celebriamo due in più perché li sentiamo nostri a prescindere. Del resto pochi giorni fa era stato lo stesso Andrea Agnelli, figlio di Umberto, a spiegare alla Cnn che «noi viviamo con i sentimenti. Uno dei privilegi nel gestire la Juventus sta anche nel fatto che si gestiscono i sogni e i desideri della gente: nelle nostre emozioni, i titoli sono trenta».
Detto e fatto: magliette celebrative ufficiali con “trenta sul campo” hanno fatto subito mostra di sé nei negozi ufficiali della società e nel museo appena inaugurato, idem dicasi per la bandiera esposta sul pennone della sede e nel gigantesco tricolore issato all'ingresso dello stadio. Adesso, appunto, l'ufficialità di quel che indosseranno i giocatori nei prossimi mesi, con tanto di strappo di una convenzione che a questo punto riguarda solo Milan e Inter. «Ho molta stima e fiducia nel presidente Agnelli - ha commentato il presidente del Coni, Petrucci -. So benissimo che non creerà problemi con le regole del mondo del calcio». Trattasi, alla fine, del solito stratagemma utile anche ad Agnelli per poter essere eletto consigliere federale senza trovarsi in un clamoroso conflitto di interessi. I tifosi, per mesi indottrinati al «contro tutto e contro tutti», non l'hanno comunque presa benissimo: su vecchiasignora.com e juworld.

net, due delle comunità on line più frequentate, circa la metà dei votanti si è detta contraria alla sparizione delle stelle dalla maglia. Per rimetterli di buon umore, basterà annunciare quanto prima l'arrivo di uno tra Van Persie e Suarez.

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