La Juventus batte il Parma, come era ovvio che fosse, e si aggrappa alla Champions League. Di più: vista la sconfitta casalinga del Milan contro il Sassuolo e in attesa di Roma-Atalanta, i bianconeri si sono portati a un solo punto dal secondo posto. Dopo i giorni della follia legati al progetto della Superlega e alla retromarcia mattutina di Andrea Agnelli (senza le inglesi non è più il caso di andare avanti, ma resto convinto della bontà del progetto), la parola è insomma tornata al campo. E, lì, gli ormai quasi ex campioni d'Italia non potevano proprio fallire: per certi versi ci hanno provato, ma a cavallo dei due tempi ci ha pensato Alex Sandro, autore dei primi due gol della sua stagione e della sua prima doppietta da professionista, a raddrizzare la baracca aspettando poi la rete di De Ligt.
Serata strana, allora, per i bianconeri. I quali hanno patito persino contro i penultimi in classifica, passati in vantaggio appena oltre la metà del primo tempo grazie a una splendida punizione di Brugman che guarda caso - sorvolava sulla testa dell'immobile e impaurito Ronaldo: in pratica, la versione numero due di quanto accaduto in Champions contro il Porto. Nonostante le tante assenze (Kucka e Gagliolo, su tutte), la squadra di D'Aversa aveva le idee chiare: la Juve (senza Chiesa, con Cuadrado esterno alto davanti a Danilo) no. Imprecisa, lenta, a tratti apparentemente svogliata. E magari anche rintronata dalle polemiche di questi giorni: il Tapiro d'Oro gigante arrivato all'esterno dello Stadium prima del match aveva il suo perché anche se riferito a quanto stava avvenendo sul campo. Dybala (comunque in crescita) e Bonucci provavano a rimettere a posto le cose, ma ci voleva il sinistro di Alex Sandro, su azione d'angolo, a riportare un minimo di serenità: quando il brasiliano concedeva sorprendentemente il bis, a inizio ripresa e stavolta di testa, il match prendeva il sentiero più logico.
Arthur doveva comunque salvare sulla linea una conclusione di Grassi, prima che De Ligt chiudesse i conti di testa sul solito assist di
Cuadrado: la quota 100 di Dybala e del sempre nervoso Ronaldo rispettivamente a 99 e 97 reti con la maglia bianconera non arrivava, i tre punti sì. E, per come si erano messe le cose a inizio serata, non erano nemmeno scontati.
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