Miralem Pjanic e Leonardo Bonucci sono due punti fermi della Juventus di Maurizio Sarri: uno è il playmaker dalla cintola in su, l'altro è l'uomo da cui parte l'azione e i cui lanci illuminanti permettono alla squadra di essere imprevedibile. Il bosniaco nell'ultimo turno di campionato non ha potuto scendere in campo per un leggero infortunio e il gioco della Juventus ne ha risentito pesantemente nonostante la vittoria arrivata al 96' per 2-1 contro il Genoa.
Pjanic è uno dei leader della Vecchia Signora e ai microfoni di Tuttosport ha parlato della concezione di calcio di Sarri: "Cerco di fare quello che mi chiede Sarri, di trovare spazio e farmi vedere per ricevere palla. Quello che mi piace nella sua visione è il gioco a uno-due tocchi, il far correre la palla più di noi, perché la palla viaggia sempre più veloce. A me piace giocare così, con meno tocchi possibile. Ho un ruolo molto importante e mi trovo molto bene in questo modo di giocare. Dobbiamo essere più cinici e concretizzare di più, questo porterà anche gli avversari ad avere più rispetto e più paura di noi".
L'ex Roma e Lione ha poi riservato una stoccata sulle polemiche arbitrali che hanno avvelenato l'ultimo turno per il mancato rigore concesso al Napoli, per il presunto fallo di Kjaer su Llorente, e per il penalty concesso alla Juventus per il fallo di Sanabria su CR7: "Quando esci dopo aver perso sei arrabbiato e puoi dire di tutto, ma quella di incolpare qualcuno è la strada più facile. Poi capita che gli arbitri sbaglino, come sbagliamo noi.
Oggi però il Var aiuta molto gli arbitri e anche la gente: in teoria dovrebbe eliminare le polemiche, ma io ormai non le ascolto neanche più. Alla fine le squadre forti vincono senza cercare alibi. Poi gli errori capitano a tutti, a favore o a sfavore: ma io credo solo alle squadre più forti, che lavorano di più per vincere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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