Campioni del mondo, campioni dal mondo: c'è da impazzire. Dopo il trionfo di Nicolò Martinenghi, nella giornata di ieri l'Italia della vasca ha ottenuto altri due ori mondiali: grazie a Thomas Ceccon, che trionfa nei 100 dorso con tanto di record del mondo; grazie anche a Benedetta Pilato, che bissa al femminile l'impresa di Tete nei 100 rana. Il cielo sopra il Danubio non è mai stato così tinto d'azzurro.
A Budapest, l'Italia domina grazie ai suoi giovani. Chiamateli nuotatori in fuga: sì, verso la vittoria. Sembra una favola, invece è tutto vero con questi ragazzi che sanno trasformare i sogni in realtà. Prendete Thomas Ceccon, il vicentino nato a Thiene che nuota in 5160 e cancella il precedente record di 5185 dell'americano Ryan Murphy, battuto in acqua (5197), terzo l'altro statunitense Hunter Armostrong (5198). «Non me l'aspettavo - dice il ragazzo allenato da Alberto Burlina -, di sicuro non capita tutti i giorni, un record del mondo in vasca lunga in Italia l'hanno fatto, mi sembra, altre quattro persone». Sì Thomas, gli altri quattro sono nomi altisonanti: nell'ordine, Novella Calligaris, Giorgio Lamberti, Federica Pellegrini e proprio Benedetta Pilato. Ora tocca a questo atleta polivalente, capace di spaziare dal delfino allo stile libero al dorso e ai misti, rimasto incredulo come tutti noi. Del resto, era da trentatré anni che un italiano non stabiliva un primato mondiale a livello maschile nella vasca da cinquanta metri. Chi meglio di questo ragazzo guascone, che chiamano il ribelle del nuoto, per la sua acconciatura: quei capelli lunghi non vorrebbe mai tagliarli. Sarà che, come Sansone, la sua forza sta tutta lì? Si scherza, anche perché il vero segreto di Thomas Ceccon lo ha rivelato il capitano Greg Paltrinieri: «Tommy è la persona più acquatica che abbia mai visto». E se lo dice un campione di tutto allora bisogna credergli. Ceccon il predestinato, che si allena a Verona nella stessa piscina in cui Federica Pellegrini ha costruito i suoi successi, aveva stupito alle Olimpiadi giovanili del 2018: mise al collo ben cinque medaglie, tra cui l'oro nei 50 sl, ma nel palmarès anche due titoli mondiali giovanili (100 dorso e 50 farfalla). L'anno scorso, da Tokyo è tornato a casa con un argento e un bronzo vinti in staffetta. Thomas è nato con lo sport nel sangue: papà Loris Ceccon ha giocato a calcio ed è stato atleta di pentathlon militare; mamma Gioia Pretto, invece, ha gareggiato a un campionato del mondo di pattinaggio artistico a rotelle a metà anni 90. Ora il figlio Tommy, classe 2001, è campione del mondo. Da non crederci.
Da una meraviglia all'altra: dall'oro con record mondiale di Ceccon al trionfo di Benedetta Pilato, che a 17 anni ha fatto l'impresa nella specialità olimpica dei 100 rana, battendo di 5 centesimi la tedesca Elendt e la lituana Meilutyte, una che a 15 anni vinceva le Olimpiadi poi è sparita e riapparsa. Ma nulla avrebbe potuto contro Benny Boom, la 17enne tarantina che va a scuola e per questo non può ancora allenarsi al mattino. Eppure, nonostante tutto, vanta già un curriculum da grande atleta: titolo mondiale, titolo europeo, primato del mondo, stabilito a 16 anni il 22 maggio 2021 scorso proprio alla Duna Arena di Budapest ma sui 50 metri. Stavolta Benny Boom si è superata, battendo anche... l'ansia. L'Italia, tra l'altro, non aveva mai avuto una campionessa del mondo minorenne. Un traguardo raggiunto dopo un'Olimpiade in cui era stata squalificata in batteria per gambata irregolare. «Poi ho staccato la spina. Sono andata in vacanza e ho fatto l'adolescente. Erano tre anni che non mi fermavo...».
E adesso, dopo questo trionfo, chi la ferma più? Ci vuole sfrontatezza e non manca a Benny che era già diventata la più giovane a conquistare una medaglia iridata, con l'argento nei 50 rana a Gwangju 2019 a 14 anni. Ci vuole temperamento: ne sanno qualcosa Pilato e Ceccon, ma pure Martinenghi. Ovvero i nostri ragazzi d'oro.
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