Il Napoli sotto accusa. A cominciare dal suo presidente Aurelio De Laurentiis: lui, insieme alla moglie Jacqueline Baudit (vicepresidente), al figlio Edoardo (vicepresidente) e alla figlia Valentina sono infatti indagati per falso in bilancio nell'ambito del trasferimento di Victor Osimhen alla società campana. Ieri la Guardia di Finanza, su ordine della Procura di Napoli, ha effettuato una serie di perquisizioni nelle sedi del club - a Castel Volturno e Roma - per verifiche sul contratto che era già finito nel mirino della Procura Federale nel caso plusvalenze: in quell'occasione erano peraltro stati esclusi illeciti da parte del club azzurro. La Procura ha spiegato che l'obiettivo delle perquisizioni è quello di acquisire documentazione e altri elementi utili a ipotizzare condotte illecite connesse alla compravendita dei diritti alle prestazioni sportive di alcuni giocatori avvenute nell'estate 2020: in quei giorni Osimhen era stato acquistato per 70 milioni dal Lille, società la cui sede è stata anch'essa perquisita. Nell'affare erano entrati anche il portiere Karnezis e i giovani all'epoca calciatori della Primavera - Manzi, Palmieri e Liguori: la valutazione di questi ultimi quattro era stata di complessivi 20 milioni, senza che in realtà il campo abbia poi dimostrato che li valessero. Liguori per esempio, attaccante classe 1998, venne per esempio valutato 4 milioni e oggi - a 23 anni, con un figlio piccolo e una bimba in arrivo - gioca in Eccellenza campana, nell'Ercolanese. «A Lille in realtà non sono nemmeno mai andato ha raccontato mesi fa -. Hanno mandato i contratti a Napoli e abbiamo firmato a Castel Volturno».
Le indagini sono condotte dal pm Francesco De Falco con il procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli. Il Napoli è assistito dall'avvocato Gino Fabio Fulgeri. Secondo gli inquirenti, l'operazione di acquisto di Osimhen rappresenta una ricostruzione «in parte oggettivamente inesistente»: gli investigatori sostengono che sarebbe stato attribuito un «valore del tutto fittizio» alle contropartite tecniche rappresentate dai quattro calciatori del Napoli. I pubblici ministeri ipotizzano quindi «plusvalenze fittizie» per 19,9 milioni di euro. L'imponibile ritenuto sovraffatturato per oltre 21 milioni di euro avrebbe determinato, secondo l'impostazione accusatoria, un'evasione dall'Iva di 4,6 milioni.
La compravendita di Osimhen era in effetti già da tempo finita nel mirino degli inquirenti della Juridiction Interrégionale Spécialisée francese:Emilie Julien, pm di Lille, aveva trasmesso a inizio maggio una domanda di assistenza all'autorità giudiziaria italiana. Ieri, gli ultimi sviluppi: altri ce ne saranno.
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