Serata perfetta nel segno della ThuLa, all'Inter basta un quarto d'ora per confermarsi al quarto posto del maxi girone e quindi nel G8 di Champions League. Thuram è devastante, decisivo senza segnare, ma Lautaro entra nella storia: segna 3 volte, prima tripletta europea, e raggiunge il mito Sandro Mazzola con 17 gol nella Coppa più importante. Il digiuno è un ricordo lontano, 9 gol nelle ultime 9 partite, 15 in totale in stagione: il Toro ha risistemato le statistiche.
Straripante l'avvio di Thuram, che conquista subito il rigore (2') e causa l'espulsione del malcapitato Malwissa (12'), Lautaro prima trasforma dal dischetto e poi raddoppia su assist di Barella (16'). Tutto il resto è attesa della fine per capire chi potrebbe toccare all'Inter non nel sorteggio di domani (playoff) ma in quello successivo del 21 febbraio: Psv o Feyenoord, ma anche Milan o Juventus, l'avversario degli ottavi uscirà da questo quartetto, decideranno campo e urne. Il suo posto al sole del G8, l'Inter se l'è costruito un po' alla volta nelle 8 partite del girone, fin dal pareggio del debutto, imposto in casa al City, allora non in crisi. Quel pareggio e la sconfitta di Leverkusen (con l'unico gol subito in 8 partite, miglior difesa d'Europa). Poi solo vittorie, 6.
Quella col Monaco è inaspettatamente la più semplice, perché i francesi giocano proprio come Inzaghi vorrebbero facessero sempre i suoi avversari: difesa alta, aggressione sull'uscita bassa nerazzurra e per conseguenza spazi enormi per ogni pallone perso. E lì che giganteggia Thuram, innescato a turno da Dimarco e Barella e Bastoni, un avvio a mille all'ora che sorprende il tecnico austriaco Sutter, che pure Thuram dovrebbe conoscere bene, avendolo allenato nel Moenchengladbach (con Sommer, peraltro).
L'allenatore del Monaco aspetta di subire il secondo gol per inserire un difensore, sembra un errore ma l'impressione è che ormai non cambierebbe nulla, e da lì in avanti la partita prosegue in folle: i francesi si preoccupano di evitare l'imbarcata, e in qualche modo ce la fanno, Inzaghi pensa un po' al
derby (vedi i cambi), ma non rinuncia a dare spettacolo. Lautaro timbra il terzo centro con un tap-in su respinta del portiere e prima di uscire ha persino un altro paio di occasioni per il poker. Sipario, anzi sorteggio.
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