Con la volontà, oltre i propri limiti. In Lazio-Sassuolo le assenze, da una parte e dall'altra, erano troppo pesanti, per non sentirne la mancanza. E in casa biancoceleste torna d'attualità la tematica della panchina corta. La Lazio, priva di Luiz Felipe e di Luis Alberto, vince in rimonta in casa con il Sassuolo (2-1) e resta aggrappata alla zona Champions League (la Juventus quarta è distante 2 punti pur con una gara da recuperare).
Come spesso accaduto nelle ultime due stagioni però i biancocelesti dimostrano di faticare quando chiamati a impegni ravvicinati (giovedì hanno giocato in Coppa Italia con il Parma e mercoledì sfideranno l'Atalanta ai quarti) e di soffrire le assenze dei titolari. Rosa troppo corta (rispetto a due anni fa, quando la Lazio arrivò ottava, l'unico titolare in più è Lazzari, con Lulic, Leiva e Radu che non rendono come nel 2018-19), con la qualità che si ferma nei primi 13-14 elementi della squadra. E così, due anni dopo, la Lazio al giro di boa si ritrova al settimo posto. Akpa-Akpro, per quanto volenteroso, è sì più dinamico ma meno tecnico di Luis Alberto. Mancando lo spagnolo, Inzaghi, per non rimetterci in qualità, può però sostituirlo solo con l'imbronciato (avrebbe voluto giocare di più...) Pereira, che è però abituato a giocare come esterno d'attacco e non come regista.
Luiz Felipe (927 minuti in stagione), a causa dei continui problemi alla caviglia, pur essendo titolare nelle idee del tecnico, è il difensore meno utilizzato dei cinque in rosa. Al suo posto sta quindi giocando con continuità Patric (1410 minuti), che più che fa il centrale di destra nella difesa a tre di Inzaghi ma che in carriera ha sempre giocato esterno a tutta fascia. Non un caso dunque che la Lazio, benché al Sassuolo mancassero Berardi (infortunato) e Boga (non al meglio, inizialmente in panchina), abbia sofferto.
Al 6' il gol di Caputo arriva dopo che i neroverdi avevano già creato un paio di grattacapi alla incerta difesa laziale. Dopo il vantaggio ospite però, la Lazio è venuta fuori di carattere, senza esprimere un bel gioco, ma schiacciando gli avversari grazie a impeto e forza di volontà. Il pareggio biancoceleste arriva grazie alla strapotenza fisica di Milinkovic-Savic (che sovrasta gli avversari su angolo e scaraventa in rete di testa) e con l'ennesimo acuto di Immobile, solito guerriero.
Ma vince con la lingua di fuori, alla vigilia di una settimana che la mette due volte di fronte all'Atalanta contro cui in campionato ha conquistato appena 3 punti negli ultimi 7 scontri diretti. E intanto sul rinnovo di contratto, così il tecnico Inzaghi: «Ho visto il presidente Lotito, mi ha detto che il contratto è pronto. Sto aspettando con fiducia: io sono pronto».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.