Gli ultras del Legia Varsavia si sono dimostrati ancora una volta una tifoseria molto calda, superando ancora una volta il limite delle decenza.
Infatti dopo aver devastato Madrid a ottobre, prima della sfida in Champions League contro il Real a ottobre, aver perstato a sangue una cinquantina di tifosi dell'Ajax seduti in un bar poco prima della sfida di Europa League a novembre, e aver puntato una pistola nazista alla tempia di un bambino come coreografia durante i preliminari di Champions contro l'Astana, ora se la sono presa con i propri giocatori.
L'aggressione
Dopo la bruttissima sconfitta dei loro idoli, arrivato con un beffardo e durissimo 3-0 per merito del Lech Poznan, una cinquantina di ultras furibondi ha atteso la squadra fuori dal parcheggio dello stadio. Una volta arrivato il pulman con a bordo la squadra, il capo ultrà, tale "Staruch" è salito a bordo intimando a tutti di abbandonare il veicolo. Lo staff e i giocatori pensando a un confronto verbale hanno accettato "l'invito".
Purtroppo però dalle parole si è passati ai fatti: qualche calciatore si è visto prendere a sberle, altri sono stati colpiti alla testa, addirittura il vice allenatore Aleksandar Vukovic si è beccato un pugno.
Terminato il pestaggio, gli hooligans hanno intimato alla squadra: "Se giocate così anche la prossima partita, tornemo".I fatti oltre a spaventare hanno immediatamente sollevato interrogativi sulla sicurezza dello stadio. Infatti pare che nessun agente fosse presente durante l'aggressione.
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