Ariel Feltri
Bergamo Gasperini voleva vincere per coltivare i sogni europei e l'obiettivo quarto posto, seppur momentaneo, è stato centrato. Ma quanta fatica per avere ragione di un Bologna combattivo, per nulla disposto a consentire la passerella ai nerazzurri, anche se l'inizio della partita, tutto di marca atalantina, sembrava il preludio di una passeggiata trionfale. Un quarto d'ora di gran calcio, gioco arioso, spumeggiante, fatto di scambi rapidi e inserimenti puntuali sulle corsie esterne da dove spedire a centro area inviti per chi precipitava da quelle parti. L'uno-due firmato da Conti (in sospetto fuorigioco sul passaggio filtrante di Gomez) e Freuler, che irrompe sul cross di Petagna, manda il pubblico in delirio.
Tutto facile, già finito? Macchè. Di Francesco, di gran lunga il migliore della truppa di Donadoni, rompe l'assedio e tira da lontano. Sembrava un pallone innocuo, ma non per Destro che con una zampata gela il portiere di casa. A questo punto la gara è cambiata: un calcione di Dzemaili ha messo ko Kessie, costretto a cedere il posto a Cristante e il Bologna ha assunto l'iniziativa mentre l'Atalanta, priva del talento ivoriano, non riusciva più a rimettersi in marcia.
Fatale che alla ripresa il Bologna arrivasse al pareggio e a firmarlo è stato il solito Di Francesco con un sinistro rasoterra nell'angolo alla destra di Berisha. La gara ha riservato però un altro capitolo, tecnicamente meno spettacolare anche se sicuramente avvincente.
E l'Atalanta ha agguantato il gol della vittoria con Caldara (al suo settimo centro stagionale) pronto a deviare in porta il pallone in arrivo dalla bandierina. La rabbiosa reazione del Bologna stavolta non ha avuto il successo sperato e Gasperini ha potuto esultare. E con lui il popolo orobico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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