Nel giorno in cui parte il campionato dell'Arabia Saudita iniziano i tornei in Europa: dalla Spagna all'Inghilterra passando per la Francia. Ma quasi nessuno se ne accorge con i fari puntati su Riad. I primi a partire tecnicamente sono quelli della Liga, alle 19.30, con Almeria-Rayo Vallecano, sfida che potremmo definire tra squadre pericolanti. Inizia la stagione però anche in Ligue 1 e soprattutto in Premier League, dove Burnley-Manchester City (ore 21) ci dirà se gli uomini di Guardiola sono in forma dopo aver perso contro l'Arsenal il Community Shield, la Supercoppa Inglese. Tutti campionati top in Europa in teoria, anche se il mercato ci ha detto in queste settimane che perfino la ricchissima Premier può essere saccheggiata da qualcun altro, nello specifico il campionato saudita. Mahrez, Fabinho, Henderson, Koulibaly, Mendy e Kanté: sono solo alcuni dei grossi nomi che da Oltremanica sono andati nella lega degli sceicchi.
Molti allenatori della Premier si sono lamentati, su tutti Jurgen Klopp, per questa entrata a gamba tesa sul mercato da parte dei sauditi, ma in fondo è quello che nel recente passato hanno combinato i club inglesi, "bullizzando" alcune trattative con offerte stratosferiche. C'è quindi poco da lamentarsi da parte della Premier, a proposito di questo sorpasso operato da un'entità extraeuropea. Dalle 9 di stasera comunque ricomincerà la caccia al Manchester City, vincitore di cinque delle ultime sei edizioni del campionato, con l'Arsenal, il Liverpool e il Manchester United che non sono stati a guardare sul mercato, spendendo qualche centinaio di milioni per i vari Rice, MacAllister e Hojlund. Lo stesso Chelsea ha venduto molto, ma ha comprato altrettanto. Sarà la prima Premier senza Harry Kane, peraltro, capitano del Tottenham destinato al Bayern Monaco. Anche la Liga è stata "vittima" delle attenzioni dei club sauditi sul mercato, che sono andati a prendere nientemeno che il Pallone d'Oro in carica, Karim Benzema dal Real Madrid. Alla faccia di chi pensava che quel campionato fosse solo una sorta di cimitero degli elefanti. Real che non ha ancora trovato un sostituto del suo bomber e capitano, in attesa di capire le decisioni di Mbappé, chiaramente promesso sposo dei blancos ma con il Paris Saint-Germain che vorrebbe monetizzare.
Un Psg che forse è da considerarsi l'ultima tessera di questo effetto domino innescato dai petroldollari sauditi: i parigini dopo aver perso Messi finito all'Inter Miami rischiano di salutare Mbappé, appunto, e Neymar di nuovo è stato colto da mal di pancia in salsa Barcellona. Più Verratti, anche lui tentato dall'Arabia.
Non è più il Psg di una volta, insomma, e nemmeno la Ligue 1 se la passa benissimo; forse come la Serie A con Cristiano Ronaldo nel 2018 ha fatto con Messi il passo più lungo della gamba e dopo l'addio dell'argentino si ritrova molto meno competitiva e attraente.
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