L'Inter vuole mettere il carico sul viaggio del Milan a Verona

Vincere per passare due notti al comando. L'ex Pinamonti in prestito all'Empoli manda segnali: "Se segno non esulto"

L'Inter vuole mettere il carico sul viaggio del Milan a Verona

Milano. Fosse vero quello che dice Simone Inzaghi («a questo punto contano solo le motivazioni e non gli aspetti tecnici e tattici»), l'Inter potrebbe già dirsi battuta nella corsa allo scudetto. Perché sarà anche vero che i suoi giocatori anche stasera contro l'Empoli (San Siro, ore 18.45) scenderanno in campo carichi e concentrati e per nulla distratti dall'imminente finale di Coppa Italia contro la Juventus, ma vogliamo allora parlare dei rivali milanisti che giocheranno domenica sera a Verona? Le motivazioni fanno la differenza quando le partite non contano, stasera e poi mercoledì l'Inter per vincere deve invece giocare bene e non sbagliare nulla, perché contro l'Empoli e la Juventus non sarà certo la voglia a fare la differenza.

Impossibile pensare alla Coppa, Inzaghi perciò è costretto a scegliere la squadra migliore e per lui in questo momento accanto a Martinez l'ideale resta Correa, una scelta fin qui non premiata dai gol, che evidentemente il tecnico conta di mettere insieme col gioco di squadra, se non con le singole individualità. In difesa dovrebbe esserci D'Ambrosio e non Dimarco, mentre il resto è scontato, dal rientro di Calhanoglu e Dumfries, alla conferma di Barella e Perisic.

San Siro esaurito, nonostante il giorno e l'orario, ma non è una sorpresa. «Abbiamo un pubblico meraviglioso, che ci spinge dall'inizio della stagione», sottolinea Inzaghi, sicuro di ritrovare la squadra che ha vinto a Udine, rimettendosi in corsa nella prima partita a rischio serio di sbandata. Stavolta l'Inter torna a giocare in anticipo rispetto al Milan e vincendo, potrebbe essere il suo turno di alzare la pressione in danno degli avversari. «Non posso preoccuparmi degli altri, noi dobbiamo solo pensare a vincere. Ma ho la fortuna di avere un gruppo molto motivato e in condizione e perciò sono ottimista».

Tono e parole assai differenti da quelle del post-Bologna, in quel recupero perso che rischia di segnare in negativo il campionato nerazzurro. Eppure anche quella sera, per mezz'ora l'Inter era stata all'altezza del suo ottimo campionato, creando molto ma sbagliando troppo. Poi il black-out e l'infortunio di Radu, che solo i maligni però potrebbero ricordare come chiave della stagione. A Udine, l'Inter s'è rialzata rapidamente e bene, contro un avversario che in qualche modo può ricordare l'Empoli di stasera, una squadra già salva, ma desiderosa di fare bella figura contro i campioni in carica.

Andreazzoli, oltretutto, ricorda bene come nel 2019 fu proprio la rocambolesca sconfitta di San Siro contro l'Inter (gol vincente e utile per la qualificazione Champions del Ninja Nainggolan a pochi minuti dalla fine) a determinare la retrocessione in Serie B dell'Empoli e sarebbe perciò molto umano se in cuor suo covasse un sano desiderio di rivincita.

Non così Pinamonti, già 12 gol quest'anno, che da ex nerazzurro annuncia preventivamente la non esultanza di rito in caso di gol all'Inter. Hai visto mai che per l'occasione Andreazzoli rispolveri l'ex milanista Cutrone?

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