''In Cina hanno giustiziato chi è scappato, in Italia si va a sciare'' sono le parole di Marcello Lippi che sottolinea la dfferenza tra i due paesi di fronte all'emergenza Coronavirus.
Mentre il calcio italiano vive una situazione sempre più caotica, Marcello Lippi ha commentato questo momento delicato, ai microfoni di Rai Due, nel corso di 90 Minuto. L'allenatore viareggino, che in Cina ha lavorato per il Guangzhou Evergrande dal 2012 al 2015 e per lo staff tecnico della Nazionale Cinese dal 2016 al 2019, ha spiegato come il popolo cinese sta cercando di uscire da questo grave problema: "Mi hanno detto che stanno migliorando molto le cose. In Cina ci sono stati numeri eccezionali, ma l'hanno affrontata con tanta decisione e severità. Per esempio qui in Italia ho sentito dire che una persona contagiata era scappata dalla zona rossa per andare a sciare e poi si è fatta male e l'hanno curata. Laggiù invece chi è scappato dalle zone rosse l'hanno giustiziato". E poi ha aggiunto: "Sono molto più severi nel far rispettare le leggi. Hanno dei medici e degli scienziati importanti e stanno pian piano trovando la maniera di uscirne. Mi hanno detto che stanno migliorando le cose, che stanno aumentando tantissimo i guariti e credo che riprenderanno il campionato a metà aprile".
Sul duro scontro tra Governo e Lega Serie A, che sta animando le ultime ore, l'ex commissario tecnico della Nazionale ha sottoscritto con decisione le parole di Damiano Tommasi e del ministro Vincenzo Spadafora: "È arrivato il momento di prendere delle decisioni. Come persona che ha lavorato tanti anni del calcio posso dire che per un calciatore è difficile non abbracciarsi dopo aver segnato un gol, soprattutto in una partita importante per la salvezza o per un altro obbiettivo. È quasi impossibile, chiunque ha fatto sport lo può immaginare. Siamo arrivati a dei livelli in cui bisogna prendere delle decisioni. Io penso che si fermerà il campionato perché se arriviamo a un livello di 1000-1500 contagiati al giorno vuol dire che bisogna fermarsi, ma deve fermarsi tutto.
Vuol dire che i calciatori non si devono più allenare, visto stanno insieme tutto il giorno ed è facile contagiarsi. Bisogna fermare il calcio e poi deve fermarsi tutto il resto. È arrivato il momento di fare qualcosa di importante".Segui già la nuova pagina Sport de IlGiornale.it?
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