L'Italia vincente e litigarella. Gli Europei a squadre di Chorzow (Polonia) finiscono in trionfo per l'atletica azzurra: è una prima volta assoluta. Ma la festa è rovinata da alcune dichiarazioni rilasciate ieri proprio nel mezzo delle gare. La polemica parte da Gianmarco Tamberi, che dopo aver vinto l'oro nel salto in alto a quasi dieci mesi dall'ultima uscita ufficiale - ovvero la vittoria nella finale di Zurigo in Diamond League -, si è tolto un sassolino, a dire il vero un macigno, dalla scarpa. «Al Golden Gala non sono stato nemmeno invitato e questo mi è dispiaciuto. Forse la mia presenza non era gradita e alla fine mi sono sentito di non andare comunque». Bum. «In ogni caso - aggiunge il campione olimpico in carica di Tokyo 2020 - non potevo esimermi dal venire qui, l'ho fatto per i ragazzi e per l'Italia. Sono orgoglioso di essere in una squadra così forte». Non si è fatta attendere la risposta del presidente dell'atletica azzurra, Stefano Mei, che ieri avrebbe voluto soltanto godersi il successo di squadra, ed invece deve commentare le esternazioni di Gimbo che ha definito una caduta di stile. «Tamberi dimostra in gara di essere mostruoso ma è una polemica fuori luogo in un momento del genere. Se un campione olimpico fa una caduta di stile bisogna dirlo anche se è campione olimpico». Poi, per quanto riguarda la sua assenza al Golden Gala di Firenze del 2 giugno, il numero 1 della Fidal sottolinea: «Lui ha fatto una trattativa con l'organizzazione, non è andata a buon fine, e non è venuto a saltare al Golden Gala. Sembra che si stia mettendo nella fila di chi non è stato invitato, mi sembra fuori luogo. Ha sporcato un po' una vittoria meravigliosa», conclude Mei.
Una vittoria, quella nell'ex Coppa Europa, che resterà di certo negli annali. Un sogno realizzato dopo decenni (dal 1965, anno in cui è stata ideata da Bruno Zauli). L'ultima giornata ha solo confermato quanto di buono fatto venerdì e sabato. Non solo Tamberi, peraltro, è arrivato pure il successo del campione europeo indoor Zane Weir, protagonista nel getto del peso. L'azzurro nato in Sudafrica ha vinto la gara con la misura di 21.59 davanti al serbo Filip Mihaljevic (21.33) e al britannico Scott Lincoln (21.10). E poi, c'è stato il bronzo pesante di Yeman Crippa, sui 5.000 metri, dove l'azzurro ha chiuso la sua cavalcata con il tempo di 13'3429, battuto soltanto dallo spagnolo Thierry Ndikumwenayo (13'2548) e dallo svedese Andreas Almgren (13'2570). Nonché quello di Larissa Iapichino, nel salto in lungo. La figlia d'arte continua a dare spettacolo e con la misura di 6.66 metri si è arresa solo alla serba Milica Gardasevic (6.82m) e alla francese Hilary Kpatcha (6.75).
A differenza dell'ultima frazione in staffetta, non bene Filippo Tortu sui 200 metri. Lo sprinter brianzolo chiude al terzo posto col tempo di 2061 ma quinto complessivo fra le Nazioni. La classifica finale vede l'Italia (426.5 punti) vincere con largo margine sui padroni di casa della Polonia (402.5).
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