La tappa di Tirana non serve a togliere il magone per la mancata presenza in Qatar, ma fornisce a Roberto Mancini dati interessanti per il nuovo percorso di sperimentazione. Contro l'Albania di Edy Reja a caccia di un rinnovo di contratto, l'Italia mostra un volto inedito negli interpreti e di fatto anche nel modulo. Sarà per l'età giovane di gran parte degli azzurri, sarà per la voglia di assaggiare il campo per non immalinconirsi troppo, la truppa manciniana regala una prestazione con tante luci e poche ombre. Su tutti l'italo-tedesco Vincenzo Grifo, un habitué nelle convocazioni del ct, che ha però collezionato solo sette presenze e 385 minuti dalla prima chiamata di 4 anni fa. Ieri la seconda doppietta in azzurro - e una traversa colpita - dopo quella contro l'Estonia a Firenze del novembre 2020. Non una sorpresa, considerando lo straordinario inizio di stagione con il Friburgo (11 reti in 23 gare).
L'impegno degli azzurri è massimo, c'è dominio nel possesso palla, i meccanismi in difesa non sono sempre perfetti (con un Bonucci «chioccia» del già scafato Bastoni e alla novità Scalvini, prima da titolare come il portiere Meret che regala due interventi preziosi nel finale), poi il grande lavoro degli esterni e del tridente d'attacco con Grifo e Raspadori sugli scudi. Verratti torna al timone della Nazionale e viene affiancato da Tonali che regala il brivido più grande della serata: in un contrasto con Bare, cade di testa e poi di spalla, esce in barella ma rimane sempre cosciente e viene sottoposto subito ad accertamenti, fortunatamente negativi, in una struttura sanitaria a Tirana.
Gli albanesi, tecnicamente inferiori, suppliscono con vigore e agonismo, tanto da far suonare subito un campanello d'allarme quando la coppia dell'Empoli Bajrami-Ismajli confeziona il vantaggio dei balcanici. La reazione azzurra è immediata e porta la firma di Grifo e Raspadori: il primo serve l'assist per l'inserimento da attaccante di Di Lorenzo, il secondo ruba palla a Kumbulla e poi serve l'italo-tedesco del Friburgo. In nove minuti c'è il sorpasso, all'appello manca Zaniolo che nella porta dove siglò il trionfo della Roma in Conference sei mesi fa, si ferma sul palo. Il giallorosso mostra l'esperimento tattico più interessante: una posizione da mezzala destra che si allarga in fase d'attacco.
Un'Albania sempre aggressiva torna a impaurirci colpendo due traverse e nel momento più difficile ci pensa Grifo a blindare il quarto successo in 4 precedenti con i balcanici.
Nel finale debutti per Fagioli, Pinamonti e il classe 2006 Pafundi - il più giovane esordiente azzurro degli ultimi 100 anni -, segnali importanti del nuovo corso. Soddisfatto Mancini: «Siamo stati bravi ed è andato bene anche il cambio di sistema. Grifo? Un ragazzo straordinario, è l'italiano con più gol in Bundesliga».
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