L'Italia si scopre regina. Bagnaia trionfa e torna in lotta per il titolo

Vince il ducatista, seconda l'Aprilia di Viñales. Davanti 5 nostre moto: non accadeva dal '68

L'Italia si scopre regina. Bagnaia trionfa e torna in lotta per il titolo

È una festa tutta italiana sulla storica pista di Silverstone in Inghilterra con la vittoria del piemontese Pecco Bagnaia in MotoGP, la numero 65 in Casa Ducati, anticipata dallo spettacolare successo di Dennis Foggia in Moto3. Il pilota del team Leopard si è infatti imposto riaprendo così la corsa al titolo. Terzo in campionato a - 42 punti da Garcia e -39 da Guevara, la rimonta del 21enne romano riparte proprio dall'Inghilterra. Poco dopo l'impresa di Bagnaia. Il ducatista ha mantenuto la promessa («dobbiamo ripartire dove ci siamo lasciati prima della pausa estiva», il suo mantra). E così è stato, andando a centrare il secondo successo consecutivo dopo Assen e la quarta vittoria stagionale.

Partito in modo non esplosivo, Pecco ha approfittato della caduta di Zarco e dell'esitazione dei rivali per martellare giro dopo giro con un ritmo costante. La vittoria sembrava fatta quando a insidiarlo è stato Maverick Viñales su Aprilia. Entrambi puntavano allo stesso obiettivo e lo spagnolo ci ha provato sino alla fine. «Volevo vincere. O sì o sì», le parole di un quasi felicissimo Viñales al traguardo. Sul podio ad Assen, Maverick puntava a confermare la sua crescita sulla RS GP e ad imporsi a Silverstone, la pista dove nel 2016 conquistò la sua prima vittoria nella classe regina con la Suzuki. Un'impresa, quella di provare a diventare il primo pilota capace di vincere con tre Case diverse nell'era della MotoGP moderna (dal 2002), che lo lancerebbe nell'Olimpo dei grandi, quali Mike Hailwood, Eddie Lawson, Randy Mamola e Loris Capirossi.

«Mi sento fortissimo», ha commentato Maverick. «Se lavoriamo bene sin dal venerdì possiamo veramente batterci per la vittoria. Lo possiamo fare. A fine gara ero al limite, ma ci ho provato. Pecco è stato bravo perché nell'ultimo giro ha chiuso tutte le porte. Ci riproveremo in Austria». Massimo Rivola, Romano Albesiano e tutto il box Aprilia si stringono intorno al campione che ha finalmente ritrovato la strada, così come ad un eroico Aleix Espargaro che dopo la violenta caduta di sabato nel corso delle quarte prove libere ha guidato sopra il dolore chiudendo nono alle spalle del leader Fabio Quartararo, ottavo. Secondo in campionato, lo spagnolo dell'Aprilia è riuscito a limitare i danni e a perdere solo un punto in chiave campionato (adesso è a -22). Completa il podio Jack Miller, che a fine anno lascerà la Rossa. Candidati a sostituirlo un ritrovato Enea Bastianini, quarto, e Jorge Martin, quinto. «Sono entrato in modalità packman e ho iniziato la rimonta, mangiando uno dopo l'altro i miei rivali fino ad arrivare ai piedi del podio. Peccato, ci speravo. Ci sono andato vicino», ha raccontato il riminese, che aveva fatto sognare nella prima parte di stagione con ben tre vittorie.

Con Jack Miller a completare il podio e i compagni di marca Bastianini e Martin, sono cinque le moto italiane nella top 5, un risultato straordinario. Non succedeva infatti dal Gran Premio delle Nazioni a Monza nel 1968.

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