In casa Folgore Caratese sono saltati i nervi. Al termine della partita casalinga del 28 febbraio contro il Bra, persa malamente per 1-4, il presidente e il direttore tecnico dei Lambraioli, Michele Criscitiello e Giacomo Diciannove, frustrati dalla sconfitta, hanno pensato bene di sfogare la propria rabbia contro il direttore di gara, insultandolo e prendendo a calci e pugni la porta riservata alla terna arbitrale.
Il caso, va da sé, è imbarazzante. Per i diretti interessati, per la società brianzola e per l’intera Serie D, cuore pulsante del calcio italiano. Ma il caso è tanto imbarazzante quanto grave, viste le conseguenze del raptus di Crisicitiello (noto giornalista di Sportitalia) e di Diciannove. Quest’ultimo, peraltro, è “uomo” di Cosimo Sibilia in Lombardia; il dt della Folgore Caratese, infatti, è delegato della serie D per la Lombardia. Ecco, a tal proposito pare che Diciannove stia pensando alle dimissioni. Per cercare, perlomeno, di mettere una pezza sulla figuraccia fatta.
Ricostruiamo brevemente l’accaduto. Tutto nasce dalle decisioni dell’arbitro (il signor Di Loreto, classe 1996), che prima di essere uscito dal campo e dallo stadio scortato addirittura dai carabinieri, sul terreno di gioco ha assegnato due rigori agli ospiti ed espulso un giocatore della Folgore Caratese sul punteggio di 1-1. Ma non è tutto. A scatenare l’ira della coppia Criscitiello-Diciannove sarebbe una presunta frase razzista pronunciata dal direttore di gara e rivolta a un giocatore di colore dei brianzoli. Quindi, lo show e la violenza negli spogliatoi.
Il giudice sportivo sanziona Diciannove e Criscitiello
Dicevamo delle conseguenze. Ecco, è arrivata prontamente la stangata del giudice sportivo che ha squalificato per quattordici mesi Criscitiello e per sei Diciannove. Così si legge nella sentenza emessa: "Il presidente Michele Criscitiello è stato inibito fino al 30 aprile 2022 per avere, al termine della gara, rivolto ripetute espressioni offensive, ingiuriose e intimidatorie all’indirizzo del Direttore di gara stazionando nell’area degli spogliatoi senza mascherina. Inoltre colpiva ripetutamente con calci e pugni la porta dello spogliatoio riservato alla Terna, reiterando le proteste anche durante il breafing con l’osservatore che di fatto non poteva avere luogo. Successivamente, mentre la Terna cercava di abbandonare l’impianto scortata dalle Forze dell’Ordine, il medesimo insisteva nelle proteste seguendo la Terna mentre la filmava con il proprio smartphone. Infine mentre l’Arbitro tentava di introdursi nell’abitacolo, chiudeva con violenza lo sportello dell’automobile colpendolo ad un braccio e provocandogli sensazione dolorifica seguitando a filmare la scena con il proprio cellulare. Sanzione così determinata, ex art.35 CGS, in ragione dalla pervicacia della condotta".
Invece, per quanto concerne Dicinnove, ecco il verdetto: "Fermato fino al primo settembre 2021 per avere nel corso del secondo tempo rivolto reiterate espressioni offensive e ingiuriose all’indirizzo di un A.A. Inoltre, al termine della gara, si introduceva nell’area degli spogliatoi e, seguitando a protestare, colpiva ripetutamente con calci e pugni la porta dello spogliatoio riservato alla Terna. Allontanato, si posizionava di fronte alla finestra del medesimo spogliatoio che colpiva con ripetuti calci e pugni fino a frantumarne i vetri. Successivamente faceva nuovamente ingresso nell’area degli spogliatoi e, senza indossare la mascherina, protestava con fare minaccioso sia nei confronti del Direttore di gara che di un A.A. ponendosi ad un centimetro dal viso di entrambi e nella circostanza, spintonava l’Arbitro con il braccio facendolo indietreggiare. Tale condotta rendeva impossibile il rituale colloquio della Terna con l’O.A. e costringeva, non senza difficoltà, gli Ufficiali di gara a rientrare negli spogliatoi e a farsi scortare dalle Forze dell’Ordine per poter raggiungere la propria autovettura.
Infine continuava a rivolgere frasi minacciose e offensive all’indirizzo dell’Arbitro e degli Assistenti, durante la loro permanenza nello spogliatoio e fino all’effettivo abbandono dell’impianto di gioco. Sanzione così determinata in ragione della ostinata pervicacia della condotta, nonché delle disposizioni normative e federali di contenimento della pandemia da Covid19".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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