Una sola volta titolare lui, a Empoli lo scorso 14 settembre venendo sostituito in corso d'opera. Una sola presenza in Champions League lei, contro il Lione il 7 settembre: poi, sul massimo palcoscenico europeo, quattro panchine compresa l'ultima di un paio di giorni fa contro il Bayern Monaco. Segni particolari: giocano entrambi nella Juventus. Lui, Douglas Luiz, brasiliano proveniente dall'Aston Villa e costato oltre 50 milioni fin da giugno, compreso l'inserimento nella trattativa di Iling Junior e Barrenechea che poi oltre Manica non ci sono nemmeno restati: avrebbe dovuto regalare ai bianconeri qualcosa in più in mezzo al campo, in realtà è scivolato subito nelle retrovie. Lei, Alisha Lehmann, è svizzera ed è la compagna di Douglas Luiz: centrocampista, è arrivata a Torino qualche giorno dopo la sua dolce metà. Contratto triennale l'accordo di Douglas Luiz è invece quinquennale -, capelli biondissimi e profili social presi d'assalto (quasi 17 milioni di follower su Instagram, oltre 11 su TikTok), ha almeno il merito di apparire sempre sorridente. Non ha però giocato molto di più del proprio compagno: 246 minuti in sei partite di campionato (con un gol), spesso arrivando dalla panchina come accaduto anche nell'ultimo turno, quando le bianconere hanno ospitato la Roma campione d'Italia e lei ha giocato gli ultimi sette minuti. Senza mettere il broncio, va detto. Douglas Luiz è invece più ombroso, almeno nel modo di apparire all'esterno e alla faccia del passaporto brasiliano: per lui ci sono stati finora 228 minuti complessivi, davanti ai soli Thuram (infortunato a lungo), Cabal, Danilo, Weah (lui pure ai box per settimane), Rouhi e Anghelè. La Champions, addirittura, l'ha frequentata per soli 46' causando il rigore di Lipsia appena entrato: meno di lui, anche in questo caso, sono rimasti in campo soltanto Danilo, Thuram e Weah. «Come tutti, deve continuare a lavorare e le soddisfazioni arriveranno», ha commentato Thiago Motta.
Magari già domani, in casa contro la Lazio: senza Koopmeiners, Nico Gonzalez, McKennie e probabilmente anche Fagioli, diventa difficile non vederlo dal primo minuto. Se non sarà così, la bocciatura risulterà ancor più evidente e si aprirà ufficialmente un caso.
Quanto alla Lehmann, è invece probabile che domenica contro l'Inter partirà ancora dalla panchina senza fare rumore: nel frattempo, proprio contro il Bayern, sulle maglie della squadra femminile è comparso il marchio di TikTok, che guarda caso ha creduto nelle JWomen e in un profilo che in sette mesi ha raggiunto i 5,6 milioni di followers. Numeri, con la Lehmann, destinati a salire ancora: per creare traffico' e profitto.
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