Lukaku al vetriolo: "C'è voluta la positività di Rugani per fermare il calcio"

Lukaku non ha usato giri di parole per commentare la gestione dell'emergenza coronavirus da parte delle istituzioni calcistiche: "La salute viene prima di ogni cosa. Perché dobbiamo giocare se nel mondo c'è gente che rischia la vita?"

Lukaku al vetriolo: "C'è voluta la positività di Rugani per fermare il calcio"

Romelu Lukaku è subito volato in Belgio dalla sua famiglia una volta appresa la notizia di essere risultato negativo al tampone del covid-19 e dopo aver osservato i consueti 15 giorni di quarantena obbligatori dopo la positività del difensore della Juventus Daniele Rugani, primo della Serie A. Proprio su questo argomento il gigante belga dell'Inter si è voluto soffermare entrando in tackle sul calcio un po' come fatto dal collega Diego Godin qualche giorno fa: "La salute viene prima di ogni cosa. Perché dobbiamo giocare se nel mondo c'è gente che rischia la vita? Eppure è stata necessaria la positività di Rugani il calcio si fermasse: non è normale", queste le parole del 26enne di Anversa durante una story su Instagram sull'account ufficiale della Puma.

Lukaku durante la quarantena a Milano aveva ammesso di soffrire la lontananza del figlio e della madre, mentre ora ha avuto la possibilità di ricongiungersi ai suoi cari che potrebbe anche decidere di portare in Italia quando le acque si saranno un po' calmate. L'ex di Chelsea, Manchester United ed Everton ha svelato: "Il campo mi manca, però ora conta solo la salute della gente. La cosa che mi piace di più è fare gol. Ma se voglio aiutare la mia squadra, devo essere sempre pronto ad aiutare i miei compagni. Le statistiche personali hanno poca importanza. Negli ultimi metri bisogna essere dinamici, attaccare lo spazio con i tempi giusti. Noi ci alleniamo molto, vediamo ogni giorno dei video con il fine di analizzare i nostri errori ed evitare di ricommetterli in futuro".

L'attaccante dell'Inter, a quota 23 reti stagionali tra campionato, Champions, Europa League e Coppa Italia ha dunque messo in secondo piano il calcio in questo momento delicato per il mondo intero: "Le priorità sono altre in questo momento. Ciò che mi manca di più è il ritmo gara, la competizione con l'avversario, lo stadio pieno, l'affetto del pubblico. Sto sfruttando questo momento per analizzare le mie ultime prestazioni, anzi, più in generale tutto quello che ho fatto negli ultimi sei mesi. Si può sempre migliorare nel calcio".

Chiusura sugli idoli calcistici di Lukaku:"Ho ammirato tanto Henry e Drogba mentre ho amato Adriano, che con la maglia

dell'Inter ha fatto grandi cose. I miei primi ricordi legati al calcio internazionale risalgono alla Coppa del mondo 1998: tempi in cui Ronaldo il Fenomeno dimostrava di avere una classe superiore".

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