Alla mattina in Malesia, alla sera in Messico. L'atto finale di entrambi i mondi motoristici potrebbe arrivare nello stesso giorno. Domani. Il che, sulla carta, è cosa sbagliata pensando alle troppe sovrapposizioni avvenute quest'anno fra i due calendari, e però è cosa buona giusta sapendo chi sono i piloti che, salvo sfortune proprie e imprese altrui, si apprestano a diventare campioni del mondo F1 e MotoGp. Lewis Hamilton e Marc Marquez. Età diverse, nazionalità diverse, sorrisi diversi ma uguali, fotocopie, identici per talento e coraggio e bellezza di guida. E per numero di mondiali e per il colore e l'italianità dei loro rivali: la Rossa Ferrari di Vettel, la Rossa Ducati di Dovizioso.
L'inglese della Mercedes ha infatti nel mirino il quarto titolo così come il catalano della Honda è a un'impennata di distanza dal quarto mondiale MotoGp. Diverse le combinazioni, ma per semplicità bastano le più vistose: a Lewis per laurearsi campione servirà domani un quinto posto. Anche nel caso in cui il rivale che si ostina a tenere vivo il mondiale, Seb Vettel, riuscisse a far sua la prima delle tre gare che ha promesso di vincere benché «il campionato non sia più nelle nostre mani...». Quanto a Marquez, per far suo il titolo può vincere, arrivare secondo, oppure chiudere terzo e quarto con l'italiano non vincente.
La domenica parallela di Hamilton e Marquez, della Mercedes e della Ferrari, della Honda e della Ducati non si limita ai piloti e al conto dei mondiali. La Casa tedesca, quanto a dominio, sta infatti alla F1 esattamente come quella giapponese alla MotoGp. Così come, in questi anni di ricostruzione, la Rossa di Maranello che faticosamente è tornata in alto sta al Circus come la Rossa di Borgo Panigale al motomondo. Una, grazie al pool di tecnici italiani capitanato dal bravo Mattia Binotto ha cercato e cerca di raccapezzarsi dopo i danni provocati dallo tsunami ibrido che l'ha colpita quattro anni fa; l'altra, sotto l'attenta cura dell'italianissimo Gigi Dall'Igna, si è fatta addomesticare pur non rinunciando all'anima bella e pazza e desmodromica. Fatto sta, entrambe, a sorpresa, stanno rendendo dura la vita a Mercedes e Honda.
Solo in un aspetto i due mondi motoristici da paralleli diventano divergenti: nei rivali di Lewis e Marc. In Ferrari, Seb Vettel era, è, e sarà il predestinato al ruolo. In Ducati, il Dovi era e doveva essere predestinato a tutt'altro: a farsi da parte per dare spazio alla prima guida Jorge Lorenzo. Per questo Andrea, quando ora dice «i tifosi si sono abituati a vederci davanti e questo è anche merito mio», in fondo sa di aver già vinto il proprio personalissimo mondiale.
F1 - Pl1 1. Bottas (Mercedes); 2. Hamilton (Mer.) a 0.46; 3. Verstappen (Red Bull) 0.57; 4. Ricciardo (RB) 0.59; 5. Vettel (Ferrari) 0.76; 6. Raikkonen (Fer.) 1.18. TV: oggi pole Rai2 e Sky ore 20; domani Gp ore 20 Rai1 e Sky.
MOTOGP - Dovizioso primo nelle libere, 2° Marquez. Rossi 12°. TV: qual. dir. Sky 8,10 (diff. Tv8 9,35), domani Gp alle 8 Sky, diff. Tv8 alle 14
MOTO 2: MORBIDELLI, MATCH BALL MONDIALE
Franco Morbidelli, leader Moto2, ha 29 punti di vantaggio su Luthi e può domani conquistare il titolo. Sarebbe la prima volta di un italiano nella nuova classe.
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