Non c'è limite al cielo, penserà Armand Duplantis, l'uomo che sta portando il salto con l'asta a nuove dimensioni. Dopo l'impronta messa al debutto stagionale outdoor sabato scorso a Xiamen, in Cina con il suo ottavo record mondiale (6m 24), lo svedese oggi proverà a salire ancora a Shanghai, nella tappa di Diamond League in cui farà l'esordio all'aperto il vicecampione mondiale indoor del lungo Mattia Furlani (diretta ore 13, RaiSport e Sky Sport). Non sente la pressione, scrolla le spalle Duplantis il fenomeno che oscurò Bubka.
Armand, lei è forse lo sportivo più in auge del momento, ma sembra vivere tutto con leggerezza.
«Non è una situazione molto nuova, per me: è così da alcuni anni ormai, ma so di essere nella posizione in cui mi trovo per un motivo. Le aspettative saranno sempre alte, perché ho abituato la gente molto bene e per questo si aspetterà misure ancora più alte in futuro. Va bene così».
Più ambizioso o esigente?
«Mi aspetto più o meno la stessa cosa da me stesso e voglio continuare a saltare più in alto e a battere più record possibili, se la giornata lo richiede. Ho molta fiducia nelle mie capacità quando gareggio e farò tutto il possibile per superarmi. Le cose che non sono sotto il mio controllo mi stressano molto, quelle sotto il mio controllo mi assicurerò di farle al meglio delle mie possibilità».
Da Xiamen a Shanghai: com'è stata l'ultima settimana?
«Aver aperto la mia stagione all'aperto con un record del mondo è stato molto bello. So di essere in ottima forma, non si può mai sapere se la tecnica e tutto il resto saranno all'altezza della forma in cui ci si trova. A Xiamen è stato sicuramente così».
Ora tutti si aspettano da lei un record a ogni meeting.
«So di poter saltare molto in alto in questo momento e mi aspetto risultati simili, a partire da domani (oggi, ndc), a patto che le condizioni e tutto il resto siano buone come penso che sarà. Ogni volta in pedana voglio cercare di ottenere il massimo da me stesso, quindi ci riproverò».
Come vive questi momenti?
«Ho trascorso una settimana piacevole, cercando di fare altro. È la prima volta che vengo in Cina, è stata un'esperienza molto bella e nuova. Dopo il record, ho provato alcune specialità locali, tutte a base di fagioli verdi. Non si fa molto tra una gara e l'altra, soprattutto se si è stretti con i tempi, ma stavolta ho potuto fare più esperienze di quante ne abbia mai fatte nelle città in cui ho gareggiato».
È partito così forte anche perché è l'anno olimpico?
«Tutte le gare che precedono le Olimpiadi diventano un po' più importanti. C'è quel livello di intensità che porti inconsciamente in pedana in un anno di questo tipo. Credo di averlo dimostrato la scorsa settimana, che sento molto questo 2024 e che voglio spingere in tutte queste gare fino a Parigi, Europei di Roma compresi».
Il salto con l'asta è una specialità molto tecnica e lei riesce a renderla semplice.
«Per migliorare bisogna solo massimizzare quello che si può fare nel corso della giornata. Io cerco di trarre il massimo anche se si tratta di piccole cose. L'asta è una specialità così complessa e tecnica che ti pone ogni giorno di fronte a nuove sfide e a un nuovo rompicapo da risolvere.
Domani (oggi, ndc) il salto sarà un po' diverso da quello di Xiamen, che sia migliore o peggiore lo vedremo, ma è questa sorta di nuovo rompicapo che devi capire e che lo rende così sorprendente. Questo è il motivo per cui non ci si annoia mai in questa specialità».
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