Il lupo Zabivaka è la mascotte ufficiale dei mondiali 2018, che continua la tradizione di associare un personaggio simbolo alla manifestazione calcistica più importante al mondo.
Tutto cominciò nel lontanto 1966, quando gli inglesi, organizzatori del mondiale lanciarono Willie, un leone vesitito con i colori dell'Union Jack, simbolo dell'Inghilterra e della federazione inglese, che portò molto fortuna ai padroni di casa che vinsero il primo e ancora unico mondiale della loro storia grazie anche al gol fantasma di Geoff Hurst.
Nel 1970 fu la volta di Juanito Maravilla, il bimbo messicano vestito di verde col sombrero, che ispirò l' epica partita Italia-Germania 4-3 e il Brasile invincibile di Pelé. Quattro anni dopo, scelta fortunata dei tedeschi con la doppia mascotte Tip e Tap con cui vinsero i mondiali contro l'Olanda bella ma perdente. Continua la tradizione vincente nel 1978, con l'Argentina campione del mondo grazie alle pressioni di Videla e ai gol di Mario Kempes, la mascotte era Gauchito, bambino delle Pampas vestito di albiceleste.
Dolci ricordi per l'Italia nel 1982 con la mascotte Naranjito, la prima che raffigurò un oggetto, un'arancia con i colori spagnoli, vero portafortuna di Paolo Rossi. A Messico '86 toccò al peperoncino col sombrero Piqué, nel mondiale illuminato dalle prodezze di Maradona. Ricordi amari nel 1990 quando attraverso un concorso con il Totocalcio fu scelto Ciao, una figura stilizzata di un calciatore composto da elementi cubici tricolori, fu la prima mascotte tridimensionale dei mondiali, portafortuna degli azzurri fino alla maledetta semifinale con l'Argentina.
Fu poi la volta di Striker nel 1994, un cagnolino vestito da calciatore lanciato appositamente dalla Disney, per i primi mondiali della storia negli Stati Uniti. Ritorna a vincere la squadra ospitante nel 1998 con la Francia di Zidane e il galletto Footix, che riprendeva la desinenza ix, tradizione dei fumetti francesi. Toccò poi a tre fumetti Ato, Kaz e Nik, in Giappone e Corea, ispirati alla tradizione dei manga giapponesi. Andò bene all'Italia nel 2006 con la Doppia mascotte Goleo, un leone che indossava la maglia della Germania e la palla parlante Pille.
Arriviamo ai tempi recenti , a Sudafrica 2010 ci fu Zakumi, un leopardo con la criniera verde, colorato di bianco e verde mentre l'ultimo mondiale in Brasile vide protagonista Fuleco, un armadillo che ballava samba e si richiudeva in se stesso diventando un pallone da calcio.
Fino ad arrivare a Russia 2018, con la mascotte Zabivaka, un lupo antropomorfo con pantaloncino
rosso, maglia bianca con maniche azzurre e occhiali in testa, scelto dalla studentessa di design Ekaterina Bokharova. Significa colui che segna, si spera possa essere ottimo profeta di un mondiale spettacolare e ricco di gol.
A history of World Cup mascots from 1966 to the present day https://t.co/8AbIaxdtJZ
— The Sun Football ⚽ (@TheSunFootball) 8 giugno 2018
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