Mai un mondiale così. Domina la staffetta mista. Ed è record di vittorie

Cinque trionfi, primato per il nostro nuoto nella rassegna iridata. La Pilato argento nei 50 rana

Mai un mondiale così. Domina la staffetta mista. Ed è record di vittorie

Budapest come Tokyo undici mesi fa. D'accordo, allora era la pista di atletica delle Olimpiadi e ieri «solo» la vasca dei Mondiali di nuoto. Ma l'impresa nella staffetta 4x100 misti di Thomas Ceccon, Nicolò Martinenghi, Federico Burdisso e Alessandro Miressi (in ordine di tuffo) ci ha fatto riavvolgere il nastro della memoria. Il 6 agosto 2021 allo stadio nazionale della capitale giapponese Desalu, Patta, Tortu e Jacobs si presero il titolo olimpico bruciando sul traguardo per un centesimo i britannici (a posteriori squalificati per doping) fissando con 37''50 il record italiano e il miglior crono mondiale della stagione; ieri alla Duna Arena della capitale ungherese i quattro alfieri della piscina hanno conquistato l'alloro mondiale mettendo dietro di 28 centesimi i fortissimi statunitensi, eguagliando il primato europeo (3'27''51) ottenuto ai Giochi dalla Gran Bretagna, terza a Budapest.

Il quinto oro della nostra spedizione - che è anche la prima storica medaglia iridata nei misti dell'Italia - arriva come una fiammata sui titoli di coda della manifestazione e sulla scia di quello di Gregorio Paltrinieri, ottenuto circa 45 minuti prima. Straordinari Ceccon (51''93) a dorso e Martinenghi (57''47) a rana nel costruire un margine di vantaggio che poi con grinta e classe Burdisso (50''63) a farfalla e Miressi (47''48) nello stile libero hanno saputo gestire da maestri. Una staffetta dal grande futuro, considerando l'età media di 22 anni. Un risultato che, al netto dell'esclusione della Russia, certifica la bontà del movimento tricolore.

«È la medaglia più bella, la prestazione di Greg ci ha caricato a manetta...», commenterà alla fine Nicolò Martinenghi. Diventato a Budapest il re della rana mondiale «detronizzando», complice la sua assenza, il britannico Adam Peaty: la vittoria nei 100, l'argento nei 50 fino al trionfo con il gruppo degli staffettisti. «Abbiamo fatto tutti dei parziali pazzeschi, diciamo che ce la siamo meritata», così Thomas Ceccon. Fortissime le emozioni vissute dal 21enne di Thiene, passato dall'oro con tanto di record del mondo nei 100 dorso al bronzo della 4x100 stile libero e al successo con i colleghi dei misti fino a una medaglia assegnatagli nei 50 dorso per la squalifica dello statunitense Ress e poi negatagli dopo l'accettazione del ricorso Usa. «Una medaglia che è come se non avessi al collo...», aveva detto Ceccon, rimasto fuori dai primi tre per due centesimi. La decisione dei giudici è arrivata quando il nuotatore veneto era già stato premiato, il bronzo gli è stato sfilato di tasca...

«Un'opportunità che non potevamo perdere», ha sottolineato Federico Burdisso, prima medaglia mondiale fra i grandi dopo le tre iridate giovanili. «Giornata fantastica, bello essere tutti insieme sul podio più alto», l'opinione di Alessandro Miressi, una rassegna iniziata in sordina e finita in crescendo con due medaglie nelle staffette. Il bilancio azzurro in vasca a Budapest resta magnifico: 24 finali, nove podi (oltre ai cinque ori, due argenti e due bronzi). Nella giornata conclusiva è mancato solo l'acuto-bis di Benedetta Pilato: nella sua gara, i 50 rana di cui è primatista mondiale, per un decimo perde l'oro lasciato alla veterana lituana Meilutyte.

Delusa subito dopo la gara («avevo puntato sui 50, ma ho sentito la tensione e ho sbagliato la partenza»), è tornata a sorridere con la medaglia al collo («è sempre un argento mondiale, come si fa a non essere contenti?»). Come Martinenghi, ha mancato la doppietta nelle due distanze. Ma Benny ha solo 17 anni, avrà modo di rifarsi con gli interessi.

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