Voti anche alti, però ci volevano per una squadra che non era da scudetto e lo è diventata. Forse non uno scudetto per caso, ma un caso da scudetto. Un grande lavoro di equipe: dai dirigenti ai giocatori. Per tutti un insegnamento: vecchi e giovani possono coesistere. Nel calcio e altrove.
MAIGNAN 9 Lo chiameranno Iron Mike. Con la differenza che l'originale (Tyson) aveva pugni di ferro, questo mani d'acciaio e riflessi di gatto. Saracinesca per ogni avversità: uno dei segreti del successo. Non a caso media alta nel clean sheet.
CALABRIA 7 Ogni tanto qualche colpo a vuoto, ma intensità, volontà e determinazione ne fanno un capitano di avventura.
TOMORI 8,5 Colonna del black power difensivo. C'è stata qualche steccata ma si intravede sempre più la bellezza del gioco d'area: sembra nato nell'epoca dei difensori veri.
KALULU 9 Ad ogni partita un gradino più su. Vince con l'età, umiltà e applicazione. Partito come signor nessuno, adesso è davvero qualcuno: stopper di avvenire. Forse la miglior scoperta perché il più inatteso. Da qui un voto in più.
HERNANDEZ 8,5 Metti il turbo e vai. A dispetto delle topiche difensive (ma è migliorato) al solito devastante quando la squadra va in affanno e serve cambiare passo. Quest'anno forse meno appariscente perché si è gestito meglio, ma il gol all'Atalanta lo porta nella hall of fame dei gol indimenticabili.
FLORENZI 7 Con quel piede dice ciò che vuole: il gol al Verona vale un rinnovo. La miglior interpretazione dell'usato sicuro.
TONALI 9,5 Non è un 10, nemmeno un 9,5, neppure un 6, forse un 8: leggasi posizione in campo. Voto alto anche per la capacità di scuotersi dopo un primo anno nebuloso. Non ha mai abbandonato il suo magic moment anche nei giorni difficili. Piacerebbe fosse un Gerrard più che un Gattuso. Corri uomo corri.
KESSIE 7 Rovinato dai pensieri di mercato. Annoiato, talvolta noioso come una prima donna infiacchita dal successo. Per fortuna ogni tanto si risvegliava. E sono stati gol pesanti.
BENNACER 7 Ha messo firma di qualità e dinamismo ma si è trastullato tra troppi alti e bassi. E qualche infortunio.
KRUNIC 6,5 Uomo per tutti i ruoli. Non sempre centrato nella prestazione, ma tanto più utile di quanto dicano le pagelle.
DIAZ 6 È rimasto un mezzo giocatore. Possiede creatività di piede e testa ma la miccia è corta: la sua partita ideale dura 40 minuti. Magari regala colpi da 8 però chiude da 5.
MESSIAS 6,5 Il nome non è stato una garanzia. Anche lui a mezza via tra l'essere e il non essere. Però va capito: il salto in alto è stato da vertigini.
LEAO 9 Con quella classe può fare ciò che vuole. E Leao combinare rima con Campeao: gli manca poco. Quest'anno ha scalato una montagna, resettato la testa per diventare il bip-bip delle avventure rossonere. Dietro di lui il vuoto, davanti a lui avversari ad occhi sgranati.
GIROUD 9 La via francese al potere. Il Milan francese è stato colonna vertebrale della squadra e lui, campione d'Europa (Chelsea) e del mondo (Francia), predicatore del gol nella scia di Combin e Papin bomber di altre epoche. Reti pesanti, in sfide che contano compre la ciliegina della doppietta finale dopo quella nel derby, come stemma nobiliare. Un altro Ibra.
IBRAHIMOVIC 7 Voto diviso in due: 9 per un percorso dentro e fuori il campo, condottiero dei due mondi. Poco più di 6 per gol e resa: tanti infortuni, sintomo di vecchiaia sui muscoli.
KJAER 8 Indomabile leone calcistico. Un campionato durato poco, ma ha lasciato il segno.
SAELEMAEKERS 6,5 Frullatore al quale ogni tanto va staccata la spina. Frenesia non sempre ben indirizzata: potrebbe essere una spina per gli avversari, ogni tanto è croce per i suoi.
REBIC 6 Aveva abituato bene. Ma quest'anno tra infortuni e qualche bizza ha recitato per il minimo garantito.
ROMAGNOLI 5,5 Capitano disarcionato dal pallone. Poteva essere e non è stato. Ridimensionato da se stesso più che dagli altri.
TATARUSANU 6,5 Tirando le somme, uno dei migliori secondi portieri del campionato.
MALDINI 5,5: Il primo gol in A era un buon inizio. Ma si è fermato lì: troppo poco per un Milan scudetto. Papà glielo avrà anche detto.
BAKAYOKO, GABBIA, CASTILLEJO, BALLO TOURÉ: Volano i 5 Si poteva dare di più.
PIOLI 8,5 Migliorato con il passare delle stagioni: come la squadra.
Con Maldini e Ibra guardaspalle, emblema del nervo disteso. Ci voleva con un gruppo giovane. Ed, infatti, all'occorrenza è stato un Houdini: mago o illusionista. Fate voi. Mai aggrappato al modulo semmai al buon gioco e alla capacità di intuire le qualità dei giocatori.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.