Se entro luglio Suning si dovesse presentare a Nyon dopo aver ricapitalizzato, presentando quindi un nuovo e credibile piano strategico, la Uefa potrebbe eventualmente concedergli libertà d'azione sul mercato. Grande entusiasmo e alcuni se. Jindong ha promesso un importante flusso di denaro, e come lui il suo vice Sun Weimin, in un'intervista a Inter Channel aggiungendo "investiremo sicuramente nell'Inter, la aiuteremo e le daremo più risorse possibili per riportarla al vertice o ad un livello ancora più alto rispetto a prima. La situazione sarà più rosea e interessante". A Nanchino si è dunque aperta una nuova era, il confine sono i 50 milioni da sganciare, senza di quelli prima si vende poi si compra con una rosa ridotta a 21 giocatori, stretta per giocare campionato, Europa League e coppa Italia, il futuro appare davvero roseo, il presente resta incerto. Al momento il bilancio è sotto osservazione fino alla stagione 2018/19. Ma a giugno sognare oltre il lecito ci sta, Banega e Erkin sono già arrivati, e qui Suning non c'entra, manca la mossa di Jindong che ha promesso l'arrivo di grandi firme e ora i tifosi si aspettano il botto.
Roberto Mancini è su di giri dopo aver scoperto che Yaya Tourè ha una clausola che prevede la possibilità di liberarsi a costo zero nel caso venga ingaggiato all'estero, bizzarro che non se ne fosse mai parlato prima, quindi, se confermata, zero soldi al Manchester City. Di sicuro Tourè non fa vibrare, nelle ultime sue uscite ha dato più l'idea di un giocatore a fine corsa ma qui bisogna concedere fiducia al Mancio così come gliene ha data Jindong. Tredici netti a stagione sono tanta roba, lo prendi a zero e lo paghi a mille, da sommare la tangente al suo procuratore che farà valere di essersi fatto in quattro per strapparlo al City.
Se è questo il top player di Jindong c'è da stare freschi, ma tutte le strade portano lì, con un accordo che dopo due anni in nerazzurro, Tourè svernerebbe allo Jiangtsu. Abbastanza fantomatica anche la rincorsa a Gabriel Jesus, talento vero del Palmeiras, vent'anni, qualcosa meglio di Medel in tutto, corsa, piedi, fosforo, costo 40 milioni. Preso lui finita la campagna estiva. Appartiene per il 70% a un fondo, il restante 30 è del Palmeiras, dopo i primi contatti l'Inter è arrivata a una sola certezza, a 39 non lo cedono, c'è sopra pesantissima la Juventus. Vilenha, altro giocatore seguito, ha rilasciato una dichiarazione sconcertante in cui rivela di trovare più allettanti altre offerte, sciorinando una serie di club che, per rispetto, non citiamo, lontano anni luce dal curriculum Inter. Ma ci sarebbe un motivo, una sorta di ripicca per l'offerta bassissima fatta dal club nerazzurro. Candreva è un obiettivo quasi certo, quasi. Tanti i nomi in uscita, Biabiany si sta avvicinando al Bologna, Eder, Ranocchia se rientra è per andarsene nuovamente, su tutti Brozovic e qui ci sarebbe una specie di questione etica, non certo perché sia l'unico ad avere mercato. Non sono piaciute certe dichiarazione del suo procuratore, l'Inter lo molla ma solo per l'estero, di Roma non se ne parla proprio. Poi ci sarebbe il capitolo organigramma con cento ipotesi, Zanetti presidente sembra uno schiaffo a Thohir, Leonardo più una autosponsorizzazione, Bolingbroke che resta un'incognita, Moratti fuori del tutto non è credibile.
Ma poi l'Uefa prenderà
in considerazione il piano di Jindong? Al momento non ha un presidente, gestita da un gruppo di burocrati svizzeri che non ne vorranno sapere. Il futuro di Jindong è piastrellato d'oro ma il primo tratto è buche e sassi.
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