La nuova impresa richiesta all'Italia di Roberto Mancini è vincere in Bulgaria. In sei precedenti a Sofia, infatti, non ci sono riusciti tra amichevoli e gare di qualificazione europea o mondiale Valcareggi (due volte), Vicini, Lippi, Prandelli e Conte. Illustri predecessori dell'attuale ct. Dare seguito al successo con l'Irlanda del Nord è il primo obiettivo di Mancini. La sua Nazionale ha una grande propensione ad attaccare, ma ora conta soprattutto vincere. «Anche se le due cose sono collegate e noi cercheremo sempre di fare molti gol...», così il ct che sa bene come in caso di arrivo in parità conterà il numero più alto di reti. A ieri la Svizzera, la nostra avversaria più insidiosa, ne ha già segnato una più di noi. Ma intanto bisognerà arrivare alla prima sfida con gli elvetici (il 5 settembre in trasferta, il 16 giugno ci sarà il succoso «antipasto» nel girone dell'Europeo) con il maggior numero di punti possibile. «Vinciamole tutte per evitare calcoli», ha detto Bonucci, neocentenario azzurro.
Un passo alla volta, comunque. Ora c'è Sofia e una Bulgaria, che se nel ranking è più in basso rispetto all'Irlanda del Nord (68° posto contro il 45°), è una squadra di «minor fisicità ma maggior tecnica. Se l'Italia non ha mai vinto qui, vuol dire che è un campo difficile, le gare vanno sempre affrontate con grande concentrazione», così Mancini. Il secondo tempo di Parma è parso il più faticoso della sua gestione, considerando il valore dell'avversario. «Non siamo una squadra che gestisce la partita ma abbiamo lavorato sul concetto di attaccare. Gestire, come abbiamo fatto nella gara di Parma, non è nelle nostre corde e i giocatori l'hanno capito - ha sottolineato il ct - Ma dire che nella scorsa gara abbiamo fatto un secondo tempo bruttissimo è esagerato, sicuramente non abbiamo fatto bene come le altre volte, bisogna ricordare che ci sono anche gli avversari».
Sono già cinque i forfait nel gruppo, l'ultimo quello di Chiellini. Investito ieri sui social da polemiche, soprattutto dei tifosi bianconeri. Il suo ritorno a Torino - precisano dall'entourage azzurro - è dovuto al fatto che non avrebbe giocato né oggi né in Lituania. «Sta alla grande, ha deciso di tornare a casa in accordo con il mister. E chiunque va in campo dà il 100 per cento», ha confermato Bonucci. Titolare stasera con Acerbi al suo fianco in difesa. Probabili altri 5 cambi: si scaldano Spinazzola, Barella, Chiesa, Sensi e ovviamente Belotti nella staffetta ormai consueta con Immobile.
Il presidente Figc Gravina è
convinto che avrà l'ok di Governo e Cts per il pubblico sugli spalti dell'Olimpico. «Se l'Europeo non dovesse essere giocato a Roma sarebbe una delusione enorme, l'Italia ha voglia di tornare a vivere», ha concluso Mancini.
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