''Ero molto ben posizionato, ho visto che c'era stato un contatto ma per me non era sufficiente per assegnare il rigore...'' sono le parole di Lothar Matthäus a trent'anni dalla finale di Italia '90, decisa da un rigore dubbio assegnato ai tedeschi dall'arbitro messicano Codesal contro l'Argentina di Maradona.
Sono passati quasi trent’anni esatti dalla finale Germania Ovest-Argentina dei Mondiali di Italia '90 e ancora oggi fa discutere il rigore che ha portato al trionfo tedesco. Tutti i giocatori argentini, quel giorno in campo, hanno sempre negato l’esistenza del fallo di Roberto Sensini su Rudi Völler, sanzionato a pochi minuti dallo scadere del match dall'arbitro messicano Edgardo Codesal. L'atmosfera era di fatto già incandescente prima dell'inizio della partita. Il successo dell’Albiceleste in semifinale contro l’Italia, aveva portato la maggioranza dei tifosi presenti all'Olimpico di Roma a tifare per i tedeschi. Dagli spalti furono in moltissimi a fischiare l’inno argentino e Diego Armando Maradona rispose con un insulto passato alla storia, anche perché trasmesso in mondovisione. Tuttavia gli uomini di Carlos Bilardo erano riusciti con una condotta di gara molto accorta a chiudere ogni varco agli attacchi tedeschi fino al minuto 85, quando l'interista Brehme trasformava dagli undici metri quel rigore concesso dopo numerose polemiche.
A confermare i dubbi e le recriminazioni mai sopite dell'Argentina su quel rigore discusso ci ha pensato Lothar Matthäus, all'epoca capitano tedesco e leader dell'Inter di Giovanni Trapattoni, che in un'intervista a La Nación ne ha raccontato i dettagli: ''Ero molto ben posizionato. Ho visto che c’era stato un contatto, per me non sufficiente ad assegnare rigore. In una partita del genere, se si concede un penalty, l’arbitro deve essere sicuro al 100% che il fallo sia chiaro. E per me non è stato così chiaro. Ma non credo Codesal l’abbia fatto di proposito. Forse era in una posizione diversa e per lui era evidente?'', ha dichiarato l’ex centrocampista nerazzurro, riaprendo una ferita difficile da ricucire per gli argentini. Un penalty decisivo per il terzo titolo mondiale dei tedeschi, che stranamente non fu calciato da Matthäus, rigorista abituale della squadra: ''Lo tirò Brehme quel rigore perché scelsi io di non tirarlo. Avevo un problema a uno scarpino, era rotto. E così, per il secondo tempo, decisi di cambiare scarpini. Ma non mi sentivo sicuro con gli scarpini nuovi e fu per questo motivo che decisi di rinunciare a tirare un rigore così decisivo''.
La conduzione arbitrale finì per scontentare totalmente l'Argentina, che recriminò anche per un rigore a favore non concesso dal fischietto messicano per un fallo proprio di Matthäus ai danni di Gabriel Calderón. Circa un mese fa il calciatore argentino ha ricordato quell'episodio con un messaggio al direttore di gara: ''Ora che questo video è apparso, chiedo a Codesal, con tutto il rispetto, una cosa sola. Che sia onesto e, almeno, accetti che si è sbagliato e ha tolto all’Argentina la possibilità di essere campione del mondo a Italia '90''.
Sull'argomento però Matthäus ha preferito fare il vago: ''Un rigore su Calderón? Chi, io? Seriamente? Non me lo ricordo. Davvero? Se l’Argentina non ci ha attaccato. Come potevano ottenere un rigore se non hanno mai messo piede in area?...''. Una provocazione che di sicuro non sarà piaciuta a Maradona e compagni...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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