Nostro inviato a Montecarlo
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Difficile decidere. Meglio iniziare parlando della F1 di oggi o di quella di un tempo? Dell'ennesima polemica che ci saremmo potuti evitare o di piccoli uomini eroi di questa brutta F1? Perché ha vinto Rosberg e l'ha fatto 30 anni dopo il trionfo di suo padre Keke qui a Monaco e dopo gara con safety car e bandiere rosse e ripartenze. E ha vinto la Mercedes. E però hanno perso la Fia e la Pirelli. E però ha trionfato Massa vivo e vegeto dopo un altro dramma sfiorato e sono due in due giorni e c'è qualcosa di tragico e romantico al tempo stesso nei suoi botti.
Ma iniziamo dalla polemica. Perché il Gran premio principesco va in archivio con il marchio di gara con molti incidenti, però verrà soprattutto ricordato come corsa asfissiata da esalazioni acide di sospetti per via di un test di metà maggio che, a norma di regolamento, Pirelli e Mercedes non avrebbero dovuto mai fare. Perché sono vietate prove con auto 2013, non quelle con monoposto di due anni prima. Lo stabilisce l'articolo 22.4 (h). E però che cosa hanno combinato gli uomini über alles e quelli milanesi? Il 15, 16 e 17 scorsi hanno messo in pista a Barcellona tali Rosberg ed Hamilton in una tre giorni di test pari a 1000 km percorsi. L'hanno fatto su richiesta della Pirelli che aveva, come noto, bisogno di provare le gomme modificate in vista del Canada (la questione delle delaminazioni) e altre per il 2014 su cui, a onor del vero, si è poi concentrato il 90% del lavoro. Il regolamento sportivo però è chiaro: non potevano farlo con auto 2013. Fatto sta, la Casa italiana sostiene di non aver infranto alcuna regola in quanto è previsto dall'accordo commerciale tra lei e la Fia che possa chiedere queste prove a un team. E lascia intendere che semmai era la Federazione che avrebbe dovuto far sapere se una cosa si poteva o meno fare in base alle regole sportive. Ma a loro non è stato detto nulla. Più o meno stessa posizione per la Mercedes. E allora la palla è passata alla Fia che solo in serata, con una nota, ha rivelato il proprio pensiero così sintetizzato: «La Pirelli ci aveva interpellato e riguardo l'auto nuova avevamo detto che andava offerta uguale opportunità a tutti. Poi non abbiamo più saputo nulla da loro... ». La verità? In una zona grigia fra accordi commerciali e regolamenti sportivi si è inserito quel volpone di Ross Brawn, dt Mercedes, non nuovo a queste cose (vedi doppio diffusore 2009) che ha pensato facciamo i test come vogliamo e si aprirà un caso che farà gioco anche ad altri team. E non a caso Red Bull e Ferrari hanno subito presentato reclamo. Domenicali: «Noi vogliamo più test, siamo i primi a sostenerlo. Adesso vorremmo capire se l'interpretazione data da noi alla norma è quella giusta (non si può usare l'auto nuova, ndr) oppure no. Nel qual caso, da domani saremmo già in pista a far test».
Insomma, il risultato della gara non è a rischio, ma un procedimento del tribunale sportivo sì. La Fia lo lascia capire. Ed è a rischio come al solito l'immagine della F1. Ma venendo finalmente ai piccoli eroi di questo sport, cioè i piloti, c'è da domandarsi che cosa sia successo ad Alonso in gara. Pareva bello e addormentato. È vero, la Ferrari qui a Monaco non ha offerto la solita trasformazione da auto buona in qualifica e veloce e col passo in gara. Ma anche lui sembrava in vacanza. Spiegherà: «L'auto non è andata bene, ma io dovevo stare attento. Sutil mi ha sorpreso all'interno, però non lo avrebbe fatto se fossi stato Perez, perché per chiuderlo saremmo finiti fuori. E ora sono qui con 6 punti guadagnati (tanto più che Raikkonen è stato toccato dal messicano e ha concluso 10°, ndr). A fine anno, se dovessi vincere il titolo per un punto, ne riparleremo». Quanto a Perez, aggiunge: «Ho tagliato la chicane e gli ho restituito la posizione, ma in questo modo ho evitato mi sbattesse fuori. Una delle belle cose di questa gara è il momento in cui il messicano si è ritirato Credo si dovrà parlare del suo modo di guidare. L'altra cosa bella è che Felipe sta bene».
Sì, perché parlando di piccoli eroi, Massa è un caso umano: al giro 30 esce di nuovo a 270 all'ora sempre a St. Devote come sabato.
Scosso, finisce all'ospedale e poi a casa: «Che choc, ma grazie a Dio...». Ha dolore al collo, in Canada dovrebbe esserci. Domenicali: «Stiamo investigando, è un incidente fotocopia di sabato, ma stavolta niente errore. Pare un problema al puntone anteriore sinistro».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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